Ciotti, il coach sempre vicino a Tamberi "Abbiamo assistito a qualcosa di grande"

Il romagnolo segue il campione dallo scorso marzo e insieme hanno trionfato a Budapest: "Com’è Gimbo nel lavoro? Molto preciso" .

Ciotti, il coach sempre vicino a Tamberi  "Abbiamo assistito a qualcosa di grande"

Ciotti, il coach sempre vicino a Tamberi "Abbiamo assistito a qualcosa di grande"

Vicino a Gianmarco Tamberi c’è sempre Giulio Ciotti, riccionese di nascita e da 20 anni di casa a Rimini. Gimbo torna in gara oggi a Zurigo per la tappa della Diamond League e vicino a sé ha uno staff compatto e che rema affiatato nella stessa direzione. Da marzo il suo coach è proprio Giulio Ciotti. Insieme hanno vissuto la gioia senza pari dell’oro mondiale nel salto in alto a Budapest. Coach, quali sono adesso le emozioni, ripensando a quella gara che è valsa l’oro?

"C’è ancora tanta gioia consapevolezza di aver assistito a qualcosa di grande. Per lui è l’ennesimo tassello di una carriera che ora lo vede campione europeo, mondiale e olimpico. È stata una gara che pensavamo potesse portare a misure maggiori, credevamo si dovesse vincere a 2.38. Tutti insieme ci eravamo detti di non cedere alle emozioni e di andare avanti. L’errore di Gianmarco a 2.25? Il riscaldamento era stato ottimo, ma lui sotto i 2.30 salta in un’altra maniera"

Come avete vissuto l’evento dalla tribuna?

"La gara l’ho ascoltata ma non vista, a parte i suoi salti. Non volevo distrarmi. Conoscevamo il valore di Harrison (argento) e Barshim (bronzo), ma ero focalizzato su di lui. È chiaro, dentro stavo esplodendo, ma questo è un altro discorso".

Giulio Ciotti, ora tecnico, è stato altista di ottimo livello. Per lui un record di 2.31 e la medaglia d’argento ai Giochi del Mediterraneo nel 2001. Come ha vissuto la transizione da atleta a coach?

"L’atleta è il protagonista. Ho speso anni per cercare di capire come essere utile, portando avanti anche un lavoro introspettivo importante. Con Gianmarco Tamberi e Michele Palloni (preparatore atletico) c’è stata sintonia fin da subito. Abbiamo trascorso tanto tempo insieme e uniti abbiamo mostrato la volontà di sacrificarsi l’uno per l’altro".

Com’è Gimbo?

"Meticoloso, preciso e giustamente rigido su alcune cose. Noi lo sproniamo, lo seguiamo e lo accompagniamo nel percorso"

Con un atleta come Tamberi si viaggia parecchio, ora siete a Zurigo. Ciotti, quanto rimane legato alla sua terra d’origine?

"Tanto. Io sono molto attaccato alla Romagna".

E nello sport?

"L’atletica è in crescita in tutta Italia, è uno sport bellissimo che tutti stanno imparando ad apprezzare. In tutte le sue discipline".

Specialmente nel salto in alto. Col campione estroso e dall’indiscutibile empatia, Tamberi. E con un coach come Giulio Ciotti, che dopo una carriera di atleta di eccellente livello, è arrivato al top con l’oro mondiale assieme a Gimbo. Da Riccione a Budapest. E nel 2024 a Parigi. Per tentare il bis alle Olimpiadi.

Loriano Zannoni