Circolo Arci chiuso: "E’ senza autorizzazioni"

Il Comune scende in campo dopo le critiche del presidente e dei soci: "Avevamo dato la disponibilità per trovare una soluzione"

Circolo Arci chiuso: "E’ senza autorizzazioni"

Circolo Arci chiuso: "E’ senza autorizzazioni"

Chiusura del Circolo Arci di Scapezzano, minacce e diffamazioni social nei confronti di alcuni Amministratori: "Abbiamo cercato di gestire con discrezione la vicenda, cercando la massima collaborazione con il Circolo". La notizia è circolata attraverso un post Facebook del Circolo che annunciava la chiusura. "Il 2 dicembre scorso, durante le perlustrazioni dei Vigili Urbani, per verificare i danni causati dalle forti raffiche di vento, veniva rilevata nei pressi del Circolo Arci di Scapezzano, la presenza a terra di porzioni di lastre di eternit distaccatesi dalla copertura del Circolo – si legge nel comunicato dell’Amministrazione -. Così, come previsto per legge, il 5 dicembre veniva notificata al presidente del Circolo una ordinanza per la messa in sicurezza e smaltimento di quel materiale. L’edificio del Circolo è stato costruito lungo la cinta di mura costituente i resti del Castello di Scapezzano, che unitamente ai torrioni, alla porta di ingresso fortificata con sovrastante torretta dell’orologio, sono sottoposti a tutela monumentale". Durante le settimane successive, a seguito di un controllo edilizio, è emerso che l’intero immobile è stato edificato su terreno di terzi, senza alcuna autorizzazione urbanistica, tant’è che lo stesso Circolo aveva presentato nel lontano 29.3.1986 una pratica di condono. "In realtà questa pratica non fu accompagnata dai documenti necessari per essere esaminata, i quali ancor oggi non risultano essere stati mai depositati – prosegue il comunicato - nonostante le ripetute richieste avanzate dal Comune il 17.11.1994 e 2.5.1996. Il 19 gennaio incontrammo il Consiglio Direttivo del Circolo in Comune, alla presenza dei tecnici comunali, che hanno descritto ai soci presenti (alcuni dei quali ci confermarono di conoscere già e bene la questione) le criticità che l’immobile presentava sotto il profilo autorizzativo. Non solo: in quell’occasione il sindaco e gli assessori presenti diedero la loro disponibilità e quella del Comune a collaborare con i soci per ricercare una soluzione alternativa". Il 4 marzo il Suap con ordinanza del 4.3.2024 ha ordinato la cessazione in quei locali della attività di somministrazione di cibi e bevande e con successiva ordinanza sindacale del 20 marzo 2024, ha inibito a scopo precauzionale l’utilizzo dell’immobile, fino al perdurare della situazione di fatto.