MARINA VERDENELLI
Cronaca

Collemarino, c’è un comitato. Mille firme per dire no alla chiusura del poliambulatorio

La maxi petizione sarà supportata anche da un gruppo di persone che si batterà per dare anche a Palombina una casa della salute, con più servizi medici alla popolazione.

Il comitato contrario alla chiusura del poliambulatorio

Il comitato contrario alla chiusura del poliambulatorio

Dopo le firme arriva anche un comitato per non far chiudere il poliambulatorio di Collemarino-Palombina. Si armano di tenacia e diritti i cittadini dei due quartieri che i giorni scorsi hanno già indetto una petizione per scongiurare di perdere per sempre il presidio sanitario di via Ricci. Un rischio dettato dal fatto che il canone d’affitto è stato rinnovato dall’azienda sanitaria solo per un anno con il privato che è proprietario dei locali che ospitano oggi medici, fisioterapisti e un centro prelievi. Unico contatto sanitario presente.

Sul dopo non ci sono certezze soprattutto per la disponibilità di altri locali dove poter trasferire il servizio. La raccolta firme sta sfiorando quota mille (erano 750 fino alla settimana scorsa ma la petizione sta continuando a tamburo battente) ed è stata indetta una assemblea nei locali dell’Auser, dove la presenza dei residenti è stata massiccia. Proprio nella riunione, a cui ha partecipato anche un legale, l’avvocato Mariella Grippo, è stata presa la decisione di formare un comitato cittadini che servirà non solo a non far chiudere il poliambulatorio ma anche ad ampliare la sua funzione come casa della salute, con più servizi medici, come prevede anche il piano sanitario regionale.

A riferire ai presenti su quanto sta accadendo ormai da febbraio scorso, dopo che è stato paventato il rischio chiusura per il poliambulatorio per la scadenza del contratto di locazione che non vedeva rinnovi duraturi, i classici 6 anni più sei, sono stati un medico di base in pensione, Luigi Fiordelmondo e una fisioterapista, Patrizia Talevi, che hanno informato i cittadini dell’esistenza dei piani sanitari regionali che vanno applicati anche per Ancona nord e che prevedono l’istituzione delle case di comunità (case della salute di prossimità, nei rioni, nei quartieri) dove lavorano più professionisti sanitari e di più discipline. Un servizio che il territorio chiede a gran voce.

Il comitato avrà una decina di rappresentati al suo interno, c’è chi ha già dato la propria adesione a farne parte, e mirerà a garantire la presenza del poliambulatorio e altre necessità di quartiere partecipando in modo attivo alle decisioni che vengono prese dal punto di vista sanitario e non solo portando su un tavolo le richieste dei cittadini. Lo scopo numero uno intanto è non arrivare alla scadenza del contratto per il poliambulatorio di via Ricci ma vedere qualcosa di concreto su una nuova sede fin da subito. I moduli per firmare la petizione sono ancora disponibili in varie attività commerciali del quartiere come la sede Auser ma anche edicole e al forno Taccalite in via Ricci 28.