
Ha tirato giù la saracinesca anche il bar Gismondi, un pezzo di Ancona. Al suo posto ancora niente. La pavimentazione di piazza don Minzoni. è malandata. L’ingresso del parcheggio Umberto I è assediato da graffiti.
Corso Amendola, croce e delizia del centro cittadino, l’alternativa ai grandi centri commerciali. La via che parte da piazza Lorenzo Cappelli e arriva fino all’ingresso monunmentale dello stadio Dorico è un brulicare di attività: i negozi sono disposti sui entrambi lati, una vera e propria galleria dedicata al commercio che si snoda in pieno centro per circa 800 metri e che si allarga anche a qualche via vicina. Ci si può trovare di tutto, dal supermercato al parrucchiere, dalla pizzeria al bar, al ristorante, ai negozi di abbigliamento, alla macelleria, alla pescheria, ai tabacchi e quant’altro. In corso Amendola c’è ogni cosa, ma anche diversi problemi.
Il giro del Resto del Carlino comincia da Largo Cappelli: una bici attaccata con la catena a un palo della luce, perché Ancona non è una città per ciclisti, e le rastrelliere per le biciclette sono rare. Rifiuti nelle aiuole, panchine deturpate da scritte. Da un muretto a secco che delimita un’aiuola, sul lato inferiore, si sono distaccate due grosse pietre, lasciate lì anche se sono d’intralcio a chi cammina. E’ l’antipasto a corso Amendola, che comincia con lo storico bar Gismondi chiuso: "vendesi locale e attività", è un pezzo di Ancona che se ne va. Anche perché quella strada vive una stagione di problematiche, da cercare di risolvere il prima possibile. Piazza Don Minzoni è ridotta addirittura peggio di largo Cappelli: la pavimentazione è sollevata in coincidenza con tutti gli alberi, i mattoni sporgenti sono pericolosi per chi ci cammina, ma sulla pavimentazione c’è anche un buco non segnalato in cui potrebbe finire il piede di qualche frequentatore, chissà con quali conseguenze. E poi immondizia, un improvvisato rifugio per gatti in un’aiuola, e poco più in là, sotto una panchina, cibo per gatti. I marciapiedi del corso sono stati rifatti, ma vengono quotidianamente sporcati da escrementi di cani che non tutti i padroni provvedono a rimuovere. Potrebbe essere una via salotto, ma il degrado avanza anche qui, gli sgorbi sui muri sono numerosi, i negozi sfitti pure. L’ingresso del parcheggio dell’ex Umberto I è assediato da graffiti, il cantiere delle scuole De Amicis sottrae numerosi stalli a chi cerca invano di parcheggiare l’auto, le aiuole in coincidenza con gli attraversamenti pedonali sono un cestino per l’immondizia, soprattutto mozziconi di sigaretta e scontrini gettati per terra. Inoltre basta spostarsi una ventina di metri verso via Rismondo e traverse per imbattersi in un asfalto in condizioni impressionanti.
E che dire, poi, di ciò che resta di due storiche sale cinematografiche di Ancona nel raggio di 300 metri: in corso Amendola l’ex Alhambra, in via Damiano Chiesa l’ex Mr. Oz ed ex Salotto. Intanto il traffico scorre per corso Amendola, non senza intoppi: è mattina, ancora non ci sono le file d’auto di genitori che si recano davanti a scuola a recuperare i propri figli. Eppure auto e furgoni sono parcheggiati ovunque, in doppia fila, sulle strisce pedonali, in prossimità degli incroci dove non ci sono le aiuole che fungono da dissuasori per l’assalto degli automezzi. E’ una galleria commerciale assediata dal traffico, tutti si lamentano che il posto non c’è, che per fermare l’auto bisogna pagare.
Eppure attorno alle 10.30 del mattino il Carlino ha trovato due posti (a pagamento), uno nel parcheggio ex Umberto I e l’altro in via Fiume. Non davanti ai negozi, insomma, ma neanche a chilometri di distanza.