
Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo
"Appresa la decisione del Mre di uscire dalla maggioranza non posso non condividere una scelta che manifesta assoluta coerenza, denotando un modo di fare politica basata sui contenuti che sento anche mio". È l’ex consigliere di maggioranza di Europa Verde, oggi nel Gruppo Misto, Luciano Montesi a dare manforte alla decisione dei repubblicani di "strappare" dalla maggioranza di centrosinistra.
"Credo che impegnarsi per il bene della nostra città significhi rappresentare posizioni ‘altre’, anche quando sono di critica costruttiva rispetto alle idee della maggioranza di cui si fa parte. Censurare certe scelte come quella del Mre, anziché provare a comprenderle, riducendone così il valore e derubricandole a un banale esercizio di autoreferenzialità è non solo inopportuno, ma quantomeno curioso – e mette nel mirino il sindaco Fiordelmondo –. Specie quando a farlo è il nostro primo cittadino, divenuto lui sì, personalmente, succursale di un partito, che da un lato pretende posizioni fideistiche di chi gli è a fianco in maggioranza e dall’altro subisce invece i personalismi condizionanti di assetti politici come Jesi in Comune".
Fiordelmondo, dopo l’uscita dei repubblicani aveva chiarito che fintanto sarà sindaco, "l’amministrazione non diventerà mai la succursale di un partito". Vista la crisi, però, per il primo cittadino potrebbe ora porsi la questione numerica. Da che parte si posizionerà la consigliera Mre Lorena Santarelli? Se all’opposizione, i numeri sarebbero risicati per la maggioranza, 15 consiglieri, contro gli 11 della minoranza. E non è nota, ancora, la scelta dell’assessore repubblicana Loretta Fabrizi, che ha preso tempo.
Nel convulso tutti contro tutti, nato sulle divergenze su Edison, il Mre ha replicato (di nuovo) alle liste di maggioranza Pd, Con Senso Civico e Jesi in Comune: "L’impianto non era nel programma di mandato e se ci fosse stato, noi non lo avremmo sottoscritto. Avremmo gradito invece che un po’ di più degli impegni presi in campagna elettorale avessero trovato realizzazione", ha detto la segretaria Katia Mammoli.
Per il vicesindaco Samuele Animali "Mre si fa da parte per la crescente insofferenza della sua leadership verso un progetto politico condiviso con gli elettori – ha detto –. Perché l’amministrazione vuole scongiurare un impianto detestato dalla città con un diniego motivato, mentre altri fanno leva su preconcetti che sarebbero bocciati in Conferenza dei servizi. Che poi sono gli stessi che invece in Regione vogliono inceneritori. La decisione di un partito che è stato storicamente anima della città progressista e antifascista oggi è festeggiata da esponenti politici che vagheggiano di ‘liberazione dall’incubo comunista", in riferimento alle parole di alcuni gruppi di minoranza.
Durissima la coordinatrice comunale di Fratelli d’Italia Milva Magnani che ha invitato alle dimissioni il sindaco: "Avete fallito su tutto".