NICOLÒ MORICCI
Cronaca

Croce Gialla, volontario per 50 anni: "Il mio ultimo turno, ma ci sarò sempre. La paga più bella? Il sorriso dei feriti"

Enrico Curina lascia l’associazione nel giorno del suo 80esimo compleanno: "Mi avete dato tanto. E’ stato un grosso orgoglio, un’attività che si fa col cuore e con soddisfazione. Qui c’è tanto bisogno di gente".

Croce Gialla, volontario per 50 anni: "Il mio ultimo turno, ma ci sarò sempre. La paga più bella? Il sorriso dei feriti"

Croce Gialla, volontario per 50 anni: "Il mio ultimo turno, ma ci sarò sempre. La paga più bella? Il sorriso dei feriti"

Appende la divisa al chiodo dopo 50 anni di onorato servizio: Enrico Curina lascia la Croce Gialla nel giorno del suo 80esimo compleanno. Un bigliettino sulla scrivania dopo il turno di notte, un messaggio per i colleghi con i ringraziamenti e due parole di congedo. Così, il volontario 80enne ha deciso di uscire silenziosamente dalla porta della sede di via Ragusa, ma "in Croce Gialla – dice – sono tornato anche ieri. Quest’associazione mi ha dato tanto e resterà per sempre nel mio cuore. Non credo riuscirò a starne lontano". Lo storico volontario, ex autista del 118 e soccorritore esperto, ha svolto il suo ultimo turno di notte tra il 14 e il 15 gennaio. "Un volontario dal cuore d’oro", lo definisce l’associazione, che 50 anni fa, per la prima volta, metteva piede in una squadra di volontari tutti residenti a Torrette. Curina, a Torrette, ci abita ancora: "Anche se ho 80 anni, guido e sono attivo. Sono andato in pensione presto – riflette – lavoravo al tubificio Maraldi di Ancona, nei pressi del porto, dietro la fiera della pesca. Un giorno, un collega mi ha proposto di entrare in Croce Gialla. Io ero scettico – sottolinea – Risposi di no, avevo sempre paura quando succedeva qualcosa". E invece, in Gialla, Curina salirà a bordo dei mezzi, percorrerà le strade di Ancona in sirena, aiuterà i malati, anche quelli messi peggio dopo schianti terribili di cui è piena la cronaca. "Gli interventi più difficili sono quelli legati ai sinistri stradali. Monti in ambulanza, accendi la sirena e vai, senza sapere ciò che ti aspetta. Non sai mai cosa troverai e stai coi nervi tesi tutto il tempo. Si cerca di fare il più possibile per tirare fuori la gente dai mezzi coinvolti in un incidente, caricarla in ambulanza e portarla in ospedale. I pazienti? Se sono coscienti, ti fanno un sorriso. Ed è quel sorriso la paga più bella di un soccorritore volontario". Superata la soglia dei 70, Curina, in ultimo, si occupava per lo più di servizi secondari, trasporto anziani e via dicendo. Era il 1974 quando entrò in Croce Gialla: "Ho sempre visto questa organizzazione come un’associazione seria, che ha un grande bisogno di gente. Dentro, ci sono persone di qualunque tipo, sia giovani sia adulti. Fare il volontario è un grosso orgoglio, un’attività che si fa col cuore e con soddisfazione. Rimarrò fedele alla Gialla, magari dando una mano nei servizi sociali. E ogni seconda domenica del mese, anche se resterò a casa, il mio pensiero sarà per i ragazzi che porteranno avanti il turno di notte".