ILARIA CHECCHI
Cronaca

Da Maignan a Giroud. Quei rinnovi che scottano

Il portiere ha un contratto fino al 2026 ma avrebbe chiesto un corposo aumento. Per la punta il limite è l’età: si vedrà più avanti. Kjaer vuole restare, Caldara partirà. .

Da Maignan a Giroud. Quei rinnovi che scottano

Da Maignan a Giroud. Quei rinnovi che scottano

Tra rinnovi e scadenze, in casa Milan il lavoro della dirigenza non ammette soste, soprattutto se i giocatori rossoneri che al 30 giugno 2024 potrebbero essere liberi sono 5. Il loro futuro è diviso tra conferme e addii certi ma al momento sul tavolo di Furlani e Moncada il contratto più pesante riguarda senza dubbio Maignan: il portiere francese (squalificato una giornata per per ’’fallo grave di gioco’’ durante il match contro il Genoa) ha il contratto da 2,8 milioni di euro a stagione in scadenza nel 2026: il tempo per parlare, dunque, non manca ma Magic Mike è l’ultimo dei big a dover rinnovare e questo dato rende la trattativa prioritaria in via Aldo Rossi.

I primi contatti a tal proposito erano stati avviati già dall’ex dt Maldini e da Massara e ripresi lo scorso giugno per scrivere un nuovo capitolo con una delle colonne della squadra che, per legarsi nuovamente al Diavolo, avrebbe richiesto un ritocco cospicuo del suo ingaggio di almeno 8 milioni di euro netti a stagione: una cifra importante che andrebbe a scavalcare lo stipendio da 7 milioni percepito da Leao, ovvero il tetto massimo che il club si è imposto di non scollinare ma per chi, tanto in campo quanto nello spogliatoio, è stato eletto come uno dei leader del gruppo il dialogo resta più aperto che mai. Al momento non ci sono nubi all’orizzonte, piuttosto la volontà di trovare un punto di incontro, lo stessa che il Milan mostrerà a Olivier Giroud, uno dei 5 elementi in scadenza insieme a Kjaer, Jovic, Sportiello e Caldara. Il bomber, e portiere all’occorrenza, rossonero ha da poco festeggiato le 37 primavere e, sollecitato sul tema rinnovo, ha liquidato il tutto con un "ci pensiamo a giugno": non è da escludere un prolungamento contrattuale dopo quello stipulato lo scorso aprile.

Idem dicasi per il centrale danese che, scavalcato nelle gerarchie da Thiaw, rimane comunque uno dei senatori su cui Pioli sa di poter fare affidamento: "Un ritorno in Danimarca? Io penso solo a rimanere al Milan, ora gioco meno ma è normale in un top club" ha dichiarato Kjaer dal ritiro della sua Nazionale.

Chi, invece, non resterà è Mattia Caldara: nei suoi 6 anni di contratto il giocatore si è diviso tra prestiti e gravi problemi fisici, l’ultimo dei quali alla caviglia che lo terrà ai box per tre mesi, così come il classe 1983 Antonio Mirante potrebbe appendere i guanti al chiodo.