Detenuto suicida in carcere. Lo sfogo di Ilaria Cucchi:: "E’ di una gravità inaudita"

Matteo Concetti, 23 anni, è stato trovato morto impiccato nel bagno della sua cella. Era in isolamento dopo aver aggredito una guardia. La madre aveva scritto alla senatrice.

Detenuto suicida in carcere. Lo sfogo di Ilaria Cucchi:: "E’ di una gravità inaudita"

Detenuto suicida in carcere. Lo sfogo di Ilaria Cucchi:: "E’ di una gravità inaudita"

Si chiamava Matteo Concetti ed aveva 23 anni. Era detenuto nel carcere di Montacuto per reati contro il patrimonio. Non molto tempo fa aveva aggredito una guardia penitenziaria e per questo motivo era stato collocato in isolamento. Proprio in questo settore del penitenziario anconetano, nel bagno della sua cella, è stato trovato impiccato nel pomeriggio di venerdì. Si è tolto la vita a 23 anni. Matteo soffriva di problemi psichiatrici che aveva provato a spiegare, evidentemente senza riuscirci.

La sua tragica morte ora balza alle cronache anche e soprattutto per l’intervento della senatrice del Pd Ilaria Cucchi che sualla sua pagina Facebook scrive: "Ieri ho ricevuto una lettera che iniziava così. Matteo era detenuto nel carcere di Ancona. Quando sua mamma mi ha scritto, era ancora vivo, ma minacciava di suicidarsi. Ieri, a distanza di poche ore, Matteo ha dato seguito alle sue parole, si è tolto la vita. Era afflitto da problemi psichiatrici. Come tanti altri detenuti, se la passava male, la struttura in cui era rinchiuso lo soffocava. Era in isolamento, ci era finito per un procedimento disciplinare. Lo Stato, nel momento in cui era chiamato a fare sentire tutta la sua presenza e la sua cura, l’ha abbandonato. Isolandolo. Quello che è successo a Matteo è di una gravità inaudita. Quando ho sentito sua mamma, dopo la sua morte, al telefono, non sono riuscita che a dire altro se non che mi dispiace e che farò il possibile affinché vengano accertate le responsabilità della sua morte.

Non basta, non basterà mai. Però glielo devo, glielo dobbiamo. Perché quello che è successo a Matteo, è anche una nostra responsabilità. Perché quello Stato, lo Stato che ha isolato Matteo nel momento del bisogno, quello che non lo ha assistito e ha calpestato i suoi diritti, siamo tutti noi". La mamma di Matteo Concetti si era rivolta alla senatrice con parole accorate: "Sono la mamma di Matteo Concetti, la prego di aiutarmi, mio figlio vuole morire, ha bisogno di aiuto e in carcere non viene assistito".

Nonostante gli appelli e le accorate richieste di aiuto dei familiari, Matteo si è tolto la vita ed ha dato seguito a ciò che voleva fare. Aumentando ancora di più il vuoto che in molte carceri regna tra la realtà delle cose e ciò che accade.

Andrea Massaro