"Disagio giovanile e bullismo: ragazzi attenti, così vi rovinate la vita"

A Ancona, il Rotary Club organizza un incontro per affrontare il bullismo e le dipendenze giovanili. Esperti evidenziano dati preoccupanti e sottolineano l'importanza di educare sui rischi legati all'uso eccessivo dei telefonini. La presenza di studenti e relatori qualificati mette in luce la gravità della situazione e l'urgenza di intervenire.

"Disagio giovanile e bullismo: ragazzi attenti, così  vi rovinate la vita"

"Disagio giovanile e bullismo: ragazzi attenti, così vi rovinate la vita"

Disagi giovanili e bullismo ad Ancona, dati preoccupanti. Ieri l’incontro del Rotary con gli esperti: un messaggio ed un monito ad usare meno i telefonini. Cosa fare per intervenire su bullismo, cyberbullismo e dipendenze? Se lo domanda il Rotary Club Ancona Conero del presidente Roberto Trignani che, insieme al Rotary club Ancona 2535 e al Rotary club Ancona, hanno organizzato l’incontro alla Loggia dei Mercanti. Fondamentale, per i messaggi educativi proposti, la presenza in platea di due classi del Savoia Benincasa, scientifico e linguistico. Dopo il saluto dell’assessore alle politiche educative del Comune dorico, Antonella Andreoli, tre illustri relatori hanno affrontato il tema: Giovanna Lebboroni, procuratore della Repubblica del Tribunale dei Minori di Roma, che è partita dalle situazioni a rischio degli adolescenti, passando in rassegna le occasioni di isolamento e disagio, come la marginalità sociale, la condizione di immigrato, l’uso di alcol e droghe che creano l’isolamento del ragazzo e lo spinge verso derive criminali. Poi la psicologa e psicoterapeuta Ludovica Corpaci, che ha trattato nello specifico i danni arrecati da condizioni di fragilità psichica e abuso di droghe, a torto considerate leggere o poco pericolose come marjuana o cannabis nelle infinite varianti. Infine, Lorenzo Sabatucci, vicequestore della Postale, che ha spiegato nei dettagli come indagano le forze dell’ordine, quando l’adolescente si espone a reato nell’utilizzo comune del telefonino, e soprattutto quando la Polizia è costretta ad intervenire, con azioni repressive che creano complesse reazioni nel giovane che non si rende nemmeno conto, il più delle volte, dei danni che reca e di quelli a cui si sottopone. Con conseguenze penali che possono durare tutta la vita e portare a problemi gravissimi per il futuro, per esempio lavorativo, dei ragazzi. Dati preoccupanti, quelli sul disagio giovanile, come il numero già alto dei reati commessi in rete, in forte crescita.