Distraevano i clienti al bancomat e s’impossessavano dei contanti

I carabinieri hanno denunciato una coppia di rumeni incastrati dalle immagini della videosorveglianza.

Distraevano i clienti al bancomat e s’impossessavano dei contanti

Distraevano i clienti al bancomat e s’impossessavano dei contanti

Avvicinavano i malcapitati fingendo di effettuare un prelievo allo sportello bancomat automatico adiacente e, lamentandosi di un malfunzionamento del dispositivo, convincevano quelle persone che era necessario rivolgersi agli addetti della filiale o tentare altrove. Nel distrarli riuscivano a modificare gli importi originari digitati con cifre superiori, per poi impossessarsi del contante nel frattempo erogato dallo sportello automatico. Hanno agito sempre così. Erano un uomo e una donna, giovani, come descritti dalle vittime. Parlavano bene e ci sapevano fare, destreggiavano la situazione con grande padronanza. Lo scorso novembre due donne si sono rivolte ai Carabinieri per denunciare di essere state vittime di quel raggiro avvenuto proprio con la stessa modalità mentre stavano per prelevare soldi dal bancomat della filiale Unicredit di Marcelli a Numana. Tremila euro l’ammontare del sottratto, una cifra molto alta che le donne hanno avuto anche vergogna a denunciare ai militari. Se ne sono accorte poco dopo. Quei ladri hanno agito anche a Porto Recanati, stesso modus operandi, a un bancomat in centro. I Carabinieri della Stazione di Numana, assieme ai colleghi della stazione della riviera maceratese, hanno identificato e denunciato in questi giorni quella coppia di giovani, rumeni, già noti alle forze dell’ordine, che sarebbero responsabili di alcuni furti perpetrati nelle due località. Secondo le dichiarazioni delle persone offese e la ricostruzione effettuata dai militari visionando le immagini del sistema di videosorveglianza di quegli istituti di credito, è stata rintracciata anche l’auto per raggiungere le filiali bancarie, intestata in maniera fittizia a uno straniero estraneo ai fatti. Da lì i carabinieri, coordinati dal maggiore Giglio, sono giunti all’identificazione e alla denuncia dei due. Il quadro indiziario raccolto ha quindi consentito alla Procura della Repubblica di Ancona di richiedere e poi ottenere l’emissione di provvedimenti cautelari dell’obbligo di dimora, con presentazione quotidiana in caserma per l’uomo, al momento oltretutto detenuto, per altri reati, nella casa circondariale di Rimini, e del divieto di dimora in provincia di Ancona per la donna.