E’ geloso e la minaccia di morte: 58enne a processo

Drammatico il racconto dell’ormai ex moglie: "Era andato a prendere nostro figlio a scuola e per telefono ha detto che faceva un frontale"

E’ geloso e la minaccia di morte: 58enne a processo

E’ geloso e la minaccia di morte: 58enne a processo

Controllata giorno e notte dal marito geloso che l’avrebbe anche tradita due volte. "Lì non ci vai, là è pericoloso, quella amica non la devi vedere. Perché non hai risposto subito al messaggio? Ti vedi con qualcuno? Allora hai un altro". Le avrebbe dato sempre ordini e quando lei provava ad affrontare il problema ribellandosi erano botte. Una volta le ha rotto una costola con un calcio, un’altra ancora le ha puntato la pistola in faccia che deteneva regolarmente in casa. "Prima ammazzo te poi mi ammazzo" le avrebbe detto dopo averle fatto sentire che caricava il colpo. In questo clima di terrore e rassegnazione sarebbe andata avanti una donna di 45 anni, abruzzese, sposata con un osimano di 58 anni da cui ha avuto anche un figlio nel 2011. Più di dieci anni di matrimonio che la vittima ieri (parte civile con l’avvocato Laura Catena) ha ripercorso in tribunale testimoniando nel processo a carico dell’ormai ex marito che è finito a giudizio davanti a collegio penale, presieduto dal giudice Carlo Cimini, per maltrattamenti aggravati in famiglia (ha un divieto di avvicinamento). La donna lo ha denunciato ad aprile del 2023 dopo che si era spaventata per l’ennesima minaccia di morte che il 58enne le aveva fatto quando aveva ormai capito che lei voleva separarsi. Il giorno 29 l’imputato (difeso dall’avvocato Ennio Tomassoni) era andato a prendere il loro figlio minorenne a scuola, mezz’ora prima. Poi aveva telefonato alla moglie dicendo "mi ammazzo, faccio un frontale". A scuola erano corsi i poliziotti dopo che la 45enne si era presentata in lacrime al Commissariato. Il bambino però era stato già portato via. Gli agenti avevano rintracciato l’uomo poco dopo e aveva detto che era diretto al McDonalds per fare una bella sorpresa alla moglie. Ma di belle sorprese durante la lunga convivenza ce ne sarebbero state poche. "Non potevo parlare se no finivo in ospedale - ha testimoniato la donna scoppiando a piangere in aula - un giorno ero in chat con le mamme ma lui non ci credeva e mi ha preso a schiaffi davanti a mio figlio. Poi era lui che dormiva fuori casa anche durante il lockdown. Un’altra volta ho preso un calcio e mi ha rotto una costola, ho avuto 30 giorni di prognosi. In ospedale ho detto che era stata colpa del cane. Ad agosto ha preso la valigetta ho sentito che caricava la pistola poi me l’ha puntata in testa. Mi ha detto "ora mi ascolti o ammazzo prima te poi mi ammazzo io".

Marina Verdenelli