"E questo sarebbe un metodo di governo?"

Il capogruppo di Ancona Futura critica la mozione per affidare il Parco del Cardeto all'Ente Parco del Conero, sottolineando la mancanza di chiarezza sulle regole e le implicazioni per i residenti e i fruitori. Chiede maggiore coinvolgimento e trasparenza da parte dell'amministrazione.

"Prendere un pezzo intero di città (20 ettari sono 200.000 mq) e siccome non si ha idea di come occuparsene farlo gestire a qualcun altro non è esattamente un metodo di governo": il capogruppo di Ancona Futura Diego Urbisaglia si scaglia contro la mozione per affidare la gestione del Parco del Cardeto all’Ente Parco del Conero e ne spiega i motivi: "Prendere il principale Parco urbano di Ancona, che circonda il centro storico e si distende da mare a mare ed è collegato attraverso numerose strade all’abitato e farlo gestire al Parco del Conero è una decisione di un’importanza capitale per i residenti, per chi lavora nell’area, oltre che per i turisti e i fruitori del Parco. Quali sarebbero le regole a cui chi vive negli edifici adiacenti il Parco dovrebbe sottostare? Non lo sappiamo. Che modalità di fruizione del Parco sarebbe permessa? Quali attività sarebbero vietate al suo interno? Come si gestirebbe il campo degli Ebrei in un regime di tutela regionale? Ma soprattutto: quale reale vantaggio si avrebbe nel far gestire il Parco a un Ente che non ha risorse a sufficienza già adesso?".

Secondo Urbisaglia la colpa dell’amministrazione sarebbe quella di non aver condiviso con i consiglieri comunali eletti dai cittadini questa scelta e di non aver ascoltato prima il parere dei residenti e dei fruitori del parco. "Da parte nostra chiederemo la convocazione come da regolamento delle commissioni competenti - conclude il consigliere- e organizzeremo incontri con i residenti del territorio per recepire i dubbi e spiegare le ricadute di questa scelta".