"E’ un virus aggressivo sui bambini Porta febbre alta e tosse insistente"

Antonella Bonucci, primario di pediatria del Carlo Urbani: "Il sistema immunitario si è trovato impreparato"

di Sara Ferreri

"A causa dell’uso, proseguito per circa due anni, delle mascherine, il sistema immunitario si è trovato impreparato e per questo l’influenza manifestatasi con forza negli ultimi giorni, si sta rivelando particolarmente aggressiva, specie nei bambini, come prevedibile".

Antonella Bonucci, è primario del reparto di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi, reparto che in questi giorni è in prima linea per curare i più piccoli colpiti dal virus influenzale e non solo.

Dottoressa Bonucci, è corretto dire che si tratta di una delle influenze più forti degli ultimi anni?

"Sì, proprio perché il nostro sistema immunitario, specie quello dei bambini non era preparato. Un virus che si sta rivelando particolarmente aggressivo e diffusivo soprattutto per i bambini che vanno al nido, alla materna e anche alla scuola elementare dove non c’è più l’obbligo di indossare le mascherine. È giusto tornare alla vita normale, ma i piccoli risentono maggiormente del fatto che oggi non si indossano più le mascherine, se non in certi ambienti e casi. I bimbi manifestano una sintomatologia maggiore. Noi abbiamo molti piccoli ricoverati perché hanno necessità di ossigeno, con bronchiti, polmoniti e con complicanze"

Che età hanno quelli ricoverati per complicanze derivanti dall’influenza?

"La maggior parte meno di un anno di vita e non vanno nemmeno all’asilo ma magari hanno un fratellino più grande che va a scuola e ha contratto l’infezione. Ma ne abbiamo anche di due anni e più".

Che sintomi porta questa influenza?

"Febbre anche molto alta e anche per una settimana e tosse, anche molto insistente"

E come si cura?

"Paracetamolo, sempre per bocca anche nei bambini più piccoli perché le supposte sono meno efficaci e molta idratazione. Bisogna aspettarsi che la febbre alta (anche a 40) che comunque non è pericolosa per la vita, possa proseguire anche per 6-7 giorni".

Niente antibiotici quindi?

"No, a meno che il pediatra non ne ravvisi la necessità quando ci possa essere magari la sovrapposizione di una polmonite, perché spesso il virus apre la strada ai batteri. Il riferimento a cui rivolgersi è sempre il proprio pediatra"

Che raccomandazione si sente di fare per affrontare questa influenza?

"Tenere a casa da scuola o dall’asilo i bambini già alle prime manifestazioni sintomatiche, anche se non hanno febbre. Non portarli nei luoghi affollati come centri commerciali, ristoranti e luoghi di aggregazione, arieggiare bene la casa e mettere in atto tutti i possibili accorgimenti per evitare il contagio. Ricordo poi che il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato dai sei mesi ai sei anni, così come quello anti-pneumococco".

Se la febbre non scende è opportuno portare il bimbo in pronto soccorso?

"Il riferimento deve essere sempre il pediatra che, se necessario, allerta la struttura ospedaliera. Va considerato che il nostro reparto in questo momento ha diversi pazienti ricoverati anche per bronchioliti, forme batterio-pneumococciche e per il virus respiratorio sinciziale e che dobbiamo assistere i numerosi neonati che vengono alla luce qui al Carlo Urbani, l’unico punto nascita delle Marche che, in controtendenza anche a livello nazionale, aumenta i parti".