CLAUDIO DESIDERI
Cronaca

Ecco tre mosse per il futuro: "Funivia a monte, nuovo molo e barriere sommerse in mare"

Sicurezza, ripascimento e viabilità sono i temi fissi: le soluzioni ci sarebbero ma da anni non si fa nulla

Ecco tre mosse per il futuro: "Funivia a monte, nuovo molo e barriere sommerse in mare"

Ecco tre mosse per il futuro: "Funivia a monte, nuovo molo e barriere sommerse in mare"

Il dibattito su Portonovo è per gli anconetani uno dei temi più accesi dell’estate. Tutti ne parlano, nessuno escluso, perché come ogni cosa bella è fonte di gioie e di dolori. Il Carlino ha sentito gli operatori sui punti più vivi della discussione. Tra questi il recupero del molo. "Un aspetto determinante – sottolinea Edoardo Rubini dello stabilimento Emilia – perché rappresenta l’unica via di fuga in caso di incendio tanto più che il piano antincendio lo individua come tale. Un molo che non è usufruibile dalle grosse imbarcazioni, come quelle della Capitaneria di Porto e quando il mare è molto mosso. Un problema anche per chi presta il servizio di soccorso in mare quando deve scaricare una persona accidentata". E’ così anche per Gianni Boriani titolare dello stabilimento Franco: "Il molo va risanato. Non credo che possa reggere ancora molto. Oltre ad essere importante per le squadre di soccorso rappresenta un riparo per le spiagge dalle mareggiate".

Altro tema caldo il ripascimento del litorale che questa estate ha interessato il tratto che va da Ramona a Marcello. "Non si capisce perché non sia stato fatto anche sino al molo – prosegue Boriani – Nessuno è venuto a parlare con noi operatori e il motivo sembrerebbe che in questo tratto siano stati trovati sassi che non sono della baia. Noi non li abbiamo certamente messi". E proteggere la baia dalle mareggiate è veramente necessario. "I problemi – sottolinea Fabio Fiorini del ristorante Manifattura di Mare – vanno studiati adesso con scrupolosità, non a giugno. Dalla viabilità, alla pulizia delle strade, ai mezzi di trasporto pubblico. Vedo meglio le barriere sommerse piuttosto di un ripascimento con materiale portato, a luglio, da fuori. Le barriere proteggono la costa e creano habitat per le specie marine". Le barriere sommerse sono anche per Paolo Bonetti una soluzione: "Anni fa ho presentato in Regione una richiesta in questo senso. Ci sono parchi come le Cinque Terre che le utilizzano da tempo portando solo benefici dalla difesa della costa, al ripopolamento dei pesci, una specie di barriera corallina usata anche per fare surfing". Una scelta giusta per Edoardo Rubini: "Servirebbe a proteggere la baia e a rifugio per molte specie marine". E ancora Guido Guidi: "La natura va rispettata, osservata e ascoltata. Occorre affrontare seriamente un piano per il Parco con tutti gli attori coinvolti, sereni ed uniti perché il fine essenziale è preservare la natura incontaminata". Per evitare continui ripascimenti c’è, tra gli operatori, chi propone di spostare, come fanno anche a Numana e Falconara, il materiale riportato. "Questo – dice Guidi – permetterebbe uno sfruttamento più efficiente delle risorse naturali". "Accumulare il materiale altrove – evidenzia Rubini – eviterebbe di disperderlo in mare e recuperarlo l’anno seguente".

Tema forte le troppe auto a Portonovo. "Riaprire il sentiero pedonale per scendere da sopra in sicurezza – dice Mantini – sarebbe veramente utile." E c’è chi pensa allo storico progetto della funivia a monte rimasto nel cassetto. "Un sogno – dice Rubini – per evitare il traffico e offrire emozioni ai bagnanti". "Potrebbe essere una soluzione – evidenzia Bonetti – con una navetta elettrica ad orario continuo dallo stadio del Conero e una funivia si potrebbe iniziare a pensare a una ztl". Per Marcello Nicoloni "è giunto il momento del fare. Parlare di funivia significa risolvere un problema fra dieci anni ma sicuramente è una buona cosa. I pensieri vanno rispettati tutti".