Esplosione sul peschereccio Due ustionati, uno è grave "Era una torcia umana"

Paura al porto turistico di Senigallia: Renato Ripanti e un suo marittimo satavano lavorando sotto coperta per fari ripartire la ghiacciaia. Poi il boato.

Esplosione sul peschereccio  Due ustionati, uno è grave  "Era una torcia umana"

Esplosione sul peschereccio Due ustionati, uno è grave "Era una torcia umana"

Un boato, le urla e poi una torcia umana che si getta in acqua. Il bilancio dell’esplosione delle bombole di poliuretano espanso avvenuta nel peschereccio Jamaica a Senigallia è di due feriti: uno lotta tra la vita e la morte. Erano circa le 9 quando un boato ha spaventato quanti si trovassero in prossimità della darsena turistica dove Renato Ripanti e un suo collaboratore stavano sistemando la ghiacciaia del peschereccio Jamaica, di proprietà dello stesso Ripanti, conosciuto come ‘il falegname’, titolare anche di un banco per la vendita del pesce in banchina. Un lavoretto di ordinaria amministrazione, per far ripartire la ghiacciaia, fondamentale per portare a terra il pesce fresco prima di metterlo in vendita. Ma ieri mattina qualcosa è andato storto, le cause dell’esplosione sono ancora in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine intervenute sul posto.

L’incidente è avvenuto nello specchio acqueo della darsena Bixio dove la barca era ormeggiata all’inglese, a circa cento metri dall’ingresso del Club Nautico. Secondo i primi accertamenti, i due erano all’interno dell’imbarcazione al lavoro con una fiamma ossidrica quando improvvisamente si è verificata l’esplosione. Le fiamme hanno invaso completamente il corpo del collaboratore del pescatore, un extracomunitario che è stato recuperato in acqua, mentre Ripanti si sarebbe ustionato in gran parte del tronco per via delle esalazioni di calore avvenute durante l’esplosione. I primi ad intervenire sono stati i sanitari, allertati da alcuni presenti, con loro i vigili del fuoco. L’uomo, in gravissime condizioni è stato recuperato dai sanitari e trasferito nell’immediato, con ustioni gravi all’ospedale di Torrette di Ancona e successivamente è stato trasferito a Roma dove versa in pericolo di vita.

Secondo alcuni testimoni che lo hanno visto gettarsi in acqua, era una torcia umana, il fuoco lo aveva invaso in ogni parte del corpo. Sul posto anche gli uomini dell’ispettorato del lavoro che hanno effettuato le opportune verifiche ma anche il sindaco Massimo Olivetti e l’assessore al porto Elena Campagnolo per sincerarsi dell’accaduto. Al lavoro anche la polizia: l’area dov’è avvenuto l’incidente è stata delimitata e il peschereccio è stato posto sotto sequestro per effettuare le opportune verifiche. "Eravamo seduti al bar a fare colazione quando abbiamo sentito un boato – spiega un diportista – alcune persone si sono messe a correre verso il distributore di benzina, c’era chi gridava ‘chiamate un’ambulanza, chiamate i pompieri’, poi in brevissimo tempo sono arrivati tutti e poco dopo abbiamo visto ripartire le ambulanze a sirene spiegate ed abbiamo capito che era successo qualcosa di grave".

Silvia Santarelli