
La movida in piazza del Papa
Ancona, 25 maggio 2020 - Ancona riparte. La movida rinasce. O almeno ci prova. Il primo sabato sera post fase 2 ha soddisfatto gli esercenti, impaurendo i cittadini. Già, perché non tutti rispettano le misure per il contrasto al covid. Bilancio positivo e boom di presenze, come sostiene, tra gli altri, Silvio Matenco, di King Edward: "Avevamo bisogno di riaprire. Finalmente! Continuiamo a divertirci, ma facciamolo in sicurezza". Affollata piazza del Papa: circa 500 persone attorno a mezzanotte. Certo, i numeri sono dimezzati rispetto a quelli della fase pre covid, ma sono incoraggianti per gli esercenti. "Però, incute timore chi non rispetta le regole. Si tratta prevalentemente di under 30, soprattutto minori, che passeggiano abbracciandosi o accalcandosi ai bordi, e al centro della piazza, senza mascherina o distanza fisica" spiega Mauro Ugolini, di Anburger. "Giovedì e venerdì sera - prosegue - è stata una tragedia: la gente pretendeva di entrare senza maschera. C’è stata molta tensione. Noi, dal canto nostro, abbiamo preso ogni precauzione. E per poter lavorare in serenità chiediamo altrettanto". Anche sabato, ai margini delle scalinate della piazza, c’erano parecchi ragazzi a volto scoperto che non rispettavano le distanze. Ma stavolta, a fare da deterrente, era una task force di polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili. Agenti in borghese ovunque, sebbene possano fare poco. "Ripartire? Si può, ma solo se tutti, clienti e baristi, rispettano le regole. No agli assembramenti" - dice Francesco Carluccio, di Amarillo, ringraziando le forze dell’ordine per aver presidiato la piazza e lanciando un’app che gli consentirà di servire cocktail in movimento, senza creare la fila fuori dal locale. Nastro bianco rosso e serrande giù per La Moretta, Raval e 31.12. Un appello alla responsabilità arriva da Daniele Emma, del Caffè del Teatro. Qui la saracinesca si è abbassata verso le 21: "Dopo cena la clientela è fatta di giovani che spesso non rispettano le regole. Così, abbiamo preferito chiudere dopo l’aperitivo. Lo facciamo per senso civico". Emma sottolinea pure il cruciale problema degli spazi: "Ci stiamo adeguando. Disinfettiamo i tavoli per ogni cliente, ma è un lavoro stancante". Al Passetto, si riparte col botto: "Nessun problema di distanza, perché noi abbiamo molto spazio e una clientela diversa, forse più attenta alle regole" - evidenzia Olimpia Andreatini, del bar Miramare. "Basta paura: rispettiamo le misure anti covid e ripartiamo. Sabato mattina è stato stupendo, il Passetto è tornato a vivere senza alcun problema". E dalla settimana prossima riprenderanno gli aperitivi all’aperto al bar Torino: "Finora abbiamo servito cocktail solo all’interno del locale - racconta Simone Governatori -. Il bar è piccolo, quindi entravano due o tre persone alla volta. I tavolini all’esterno? È questione di giorni, stiamo attendendo il nulla osta del Comune. Abbiamo chiesto un’estensione dell’occupazione di suolo pubblico per mantenere invariato il numero di tavoli".