Fiat Cnh, spettro esuberi. Muro dei sindacati

Ieri l’incontro tra i vertici e le sigle: a breve i turni giornalieri dovrebbero passare da due a uno. Preoccupazioni per la tenuta occupazionale

Fiat Cnh, spettro esuberi. Muro dei sindacati

Fiat Cnh, spettro esuberi. Muro dei sindacati

Tornano le preoccupazioni per la tenuta occupazionale dello Jesino: si inizia a parlare di esuberi alla Fiat Cnh, dove a breve i turni dovrebbero passare da due a uno giornalieri. I numeri non ci sono ancora, ma il calo produttivo per lo stabilimento jesino porterà molto probabilmente a uscite dal lavoro per una parte dei dipendenti della più grossa azienda metalmeccanica del territorio, la quale ad oggi ha oltre 900 lavoratori cui sommare l’indotto e il personale che lavora con aziende collegate. Ieri pomeriggio, nello stabilimento di via Giovanni Agnelli, si è svolto un incontro tra la direzione aziendale e i vertici di Cnh industrial con le delegazioni sindacali. L’azienda ha annunciato il ricorso ad un turno centrale con conseguente esubero del personale. Totale chiusura è arrivata dal sindacato che ha chiesto per lunedì un’assemblea con i lavoratori, fortemente preoccupati, per spiegare quanto sta accadendo e le mosse da mettere in campo nei confronti delle scelte aziendali.

Si parla di numeri importanti di personale che dovrà uscire dallo stabilimento che nella zona industriale produce trattori, ma non sono stati approfonditi perché i sindacati non hanno dato la disponibilità ad avviare la trattativa. La discussione è ancora tutta da fare ma l’intenzione delle sigle sindacali sarebbe quella di chiedere di mettere in campo se proprio inevitabile, uscite volontarie e prepensionamenti. Le nubi grigie all’orizzonte erano emerse già nelle scorse settimane quando era ormai assodata la contrazione del mercato Emea e in parte anche di quello extraeuropeo.

Nel 2022, la produzione sembrava crescere ed erano state assunte 200 persone. Poi, lo scorso anno, la doccia fredda della cassa integrazione piuttosto pesante, fino a 10 giorni al mese. Una situazione che non sembra migliorare. Del resto la protesta europea dei trattori, mobilitazione che si è svolta anche a Jesi tre settimane fa, ha mostrato la fragilità di un settore, quello agricolo, principale acquirente e utilizzatore dei mezzi che si producono nello stabilimento di via Giovanni Agnelli. Il venir meno degli incentivi, la novità delle politiche europee, l’affanno dei produttori agricoli e l’inflazione hanno causato una stagnazione del mercato con i nodi che ora stanno arrivando al pettine.

Sara Ferreri