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Gang sul palco col monologo di Caimmi
Un’anteprima nazionale questa sera (ore 21.30) al Teatro Comunale ‘Paolo Ferrari’ di San Marcello.
A debuttare è ‘Quel giorno dio era malato’, spettacolo di teatro popolare con musiche dal vivo dei Gang. E’ un affascinante mix di parole e note. I testi sono firmati da Marino Severini, Alberto Sebastiani e Andrea Caimmi, mentre alla musica pensano lo stesso Marino Severini (chitarra acustica e voce) e il fratello Sandro (chitarra elettrica).
Caimmi, anche regista insieme a Sebastiani, interpreta Andrea (nel ruolo di Marino Severini). ‘Quel giorno Dio era malato’, infatti, è un adattamento teatrale del libro omonimo di Marino Severini, scritto con Sebastiani, un monologo recitato da Caimmi e articolato in sei quadri intervallati dalle canzoni dei Gang, suonate dal vivo in acustico dai due celebri musicisti filottranesi.
Dopo aver introdotto la famiglia e il luogo in cui è cresciuto, i Paparè e l’Imbrecciata, frazione di Filottrano, Caimmi racconta quel mondo, di piccoli delinquenti, lavoratori e migranti, e la loro lotta contro il mostro della miseria.
Il monologo alterna situazioni drammatiche e comiche, ma soprattutto narra la dignità degli ultimi, attraverso racconti autobiografici dei Paparè. Storie comuni a tante persone che, come loro, hanno vissuto l’emancipazione attraverso il lavoro, percorrendo una strada che può riservare l’incontro con il Fantasma del Fuorilegge.
"L’Imbrecciata è solo una frazione di Filottrano, ma è come Macondo nel romanzo ’Cent’anni di solitudine’ di Gabriel Garçia Marquez - scrive Alberto Sebastiani -. In quelle quattro case marchigiane passano il Novecento, le sue lotte e le sue guerre, e mille piccole storie di conflitti, amori, emigrazioni e ritorni di parenti e amici. Lì crescono Marino e Sandro, fondatori dei Gang, e in quelle mille microstorie scoprono che il mondo è molto vasto oltre l’orizzonte, e che gli orizzonti sono tanti, perché ce n’è uno da ogni punto da cui si guarda".
"C’è però un orizzonte comune a chi viene dal basso, dal posto degli ultimi, e ha un nemico comune, il Mostro Miseria – prosegue Sebastiani -. La lotta contro questo mostro e la storia di chi la porta avanti dalla notte dei tempi fonda l’immaginario delle canzoni dei Gang, e questo universo di donne e uomini che non si arrendono è raccontato in ’Quel giorno Dio era malato’. Un racconto popolare che nel teatro trova la sua dimensione collettiva".
r. m.