NICOLÒ MORICCI
Cronaca

Guerra negozianti-ambulanti: "Il bar murato dalle bancarelle. Per venire da me serve il pass"

Antonio Lanza, titolare della Piazzetta davanti alla fontana dei cavalli di piazza Roma è una furia: "Sono attaccate una all’altra, c’è un muro di vestiti davanti al dehors, è un negozio".

Guerra negozianti-ambulanti: "Il bar murato dalle bancarelle. Per venire da me serve il pass"

Guerra negozianti-ambulanti: "Il bar murato dalle bancarelle. Per venire da me serve il pass"

Bancarelle, esplode il caso di piazza Roma. Non solo polemiche tra negozianti e ambulanti di Corso Garibaldi, con i primi che attaccano i secondi perché sono posizionati davanti alle vetrine dei loro negozi causando – a detta loro – una diminuzione di affluenza all’interno dei locali: "Nessun malumore qui, siamo onesti lavoratori", avevano replicato i bancarellari, ndr).

Un problema analogo emerge a due passi dalla bellissima fontana dei Cavalli, in piazza Roma, con un "bar che è murato fra quattro bancarelle". A parlare, è Antonio Lanza, del caratteristico esercizio commerciale ´La piazzetta´, all’angolo col punto vendita della Vodafone. "La mia è l’unica attività che è murata viva, stretta fra gli stand degli ambulanti che impediscono ai clienti del bar di vedere il Corso e piazza Roma. Per entrare da me, devi chiedere permesso".

È un fiume in piena, Lanza. Lo raggiungiamo al bar, ci sediamo e verifichiamo la situazione. In effetti, davanti, ci si parano ombrelloni e vestiti. "Guardi, le bancarelle sono attaccate l’una all’altra e sono alte un metro e settanta. C’è un muro di vestiti davanti al dehors, ce ne saranno più di mille esposti. Non è più una bancarella, ma un negozio a tutti gli effetti. Vivo ad Ancona da dieci anni e da otto ho le bancarelle davanti al mio locale. Prima, si trovavano in piazza Cavour, poi il Comune ha deciso di trasferirle ´momentaneamente´ in piazza Roma". Un’ubicazione che poi è diventata definitiva: "Guardi, io sono una persona tollerante, ma non riesco più a lavorare. La bancarella davanti a me fa otto ore di apertura, il camion arriva alle 12.30 e se ne va alle 15.40, ostacolando i passanti. I furgoni, invece, dovrebbero restare sulla pedonale per lo stretto necessario. Venerdì c’è stata la crociera e fino alle 15.30 non ho avuto clienti, perché i turisti non mi vedono. Ormai, lavoro prevalentemente con la gente del posto, che mi conosce. I turisti non riesco a raggiungerli. E sono l’unico bar a subire questa situazione, pur pagando 50mila euro l’anno tra affitto e suolo pubblico come tutti gli altri. Senza considerare i costi per il personale (siamo in cinque). Alcune mattine, pur di non vedere il bar vuoto, esco a fare due passi", dice rassegnato Lanza. L’ambulante davanti a lui, "ad aprile è andato in ferie. E a pranzo avevo 60 persone, ero pieno di gente. A maggio, è tornato e si è riposizionato davanti al bar. Il picco di affluenza è stato di 20 clienti in un mese in cui si dovrebbe lavorare di più. Col Comune parlai anni fa senza ottenere nulla. Serve trovare una soluzione e rispettare gli orari. Spostate gli ambulanti altrove – l’appello – magari sull’altro lato".