I carabinieri provano a portarla via

Una donna nigeriana crea disturbo nell'atrio dell'ospedale Carlo Urbani, rifiutando di lasciare l'ospedale nonostante gli interventi delle forze dell'ordine. Non ritenuta bisognosa di ricovero, continua a urlare e disturbare il personale.

Grida fortissime e improvvise, scatti di rabbia, anche di notte, nell’atrio dell’ospedale Carlo Urbani. Una donna di origini nigeriane dorme e sostanzialmente vive ormai da oltre dieci giorni nell’atrio dell’ospedale (prima almeno un’altra settimana nella sala d’aspetto del pronto soccorso) dove il personale è stato costretto più volte a chiamare le forze dell’ordine non riuscendo a lavorare serenamente per il disturbo creato alla tranquillità necessaria per il luogo. Ieri alle 10 sono intervenuti i carabinieri che hanno provato a dialogare con lei e accompagnare la donna alla stazione per prendere un treno magari per l’Emilia Romagna dove ha abitato per alcuni anni. Ma lei ha rifiutato e così attorno alle 13 è stata riaccompagnata in ospedale.

La donna, 44enne, è stata sottoposta anche ad accertamenti sanitari, ma non è stata ritenuta psichiatrica né bisognosa di ricovero. Eppure lei staziona in ospedale seduta sulle sedie vicino alle macchinette distributrici di bevande. Ogni tanto alza il dito e grida, in nigeriano ma anche in inglese, pure contro le persone che cercano di farle notare che si trova in un ospedale dove le persone soffrono e dove entrano anche bambini. Noi abbiamo cercato di avvicinarla e di parlarle.