I conti nelle nostre tasche. Tari, ecco una stangata del 7,5%: "E’ tutta colpa dell’inflazione"

Un salasso pari a 1,7 milioni di euro in più rispetto al 2023 per l’adeguamento dei costi: verrà spalmato in base al numero di famiglie e imprese del capoluogo. Il rebus agevolazioni.

I conti nelle nostre tasche. Tari, ecco una stangata del 7,5%: "E’ tutta colpa dell’inflazione"

I conti nelle nostre tasche. Tari, ecco una stangata del 7,5%: "E’ tutta colpa dell’inflazione"

L’adeguamento dei costi legati all’inflazione spinge in alto la tariffa della Tari: previsto, infatti, un aumento di circa il 7,5% per famiglie e imprese anconetane. Un vero e proprio salasso, pari a 1,7 milioni di euro in più rispetto al 2023 che verrà spalmato in base al numero di famiglie e imprese del capoluogo. E a maggio agli anconetani arriveranno i bollettini con la prima tranche della Tari, mentre a dicembre sarà tempo di seconda rata a conguaglio. Al momento non sono in calendario manovre di protezione da parte dell’amministrazione comunale in vista della seconda variazione di bilancio a metà maggio. Il documento preparato dai tecnici sulla tassa per i rifiuti, con cui l’amministrazione paga il servizio offerto da Anconambiente, partecipata del Comune al 90%, e che introita circa 22 milioni di euro in un anno (il 10% circa dei quali non vengono incassati in media a ogni manovra), è stata presentata ieri in sede di commissioni bilancio congiunte (la VII e la III). Una discussione che in un paio d’ore ha portato al via libera del documento firmato dall’assessore competente, Giovanni Zinni, senza bisogno di riattivare la seduta della commissione nella giornata odierna.

Il testo domani andrà in consiglio comunale per la discussione e l’approvazione e forse in quella occasione l’opposizione potrebbe dare battaglia: "Rispetto all’anno scorso il costo complessivo del servizio è cresciuto di quasi 1,7 milioni di euro – ha detto Zinni durante l’audizione – assestandosi a circa 22,7 milioni di euro in totale. L’effetto dell’inflazione si è fatto sentire purtroppo. Noi non andremo a modificare le agevolazioni da regolamento perché non ci sono i tempi per le verifiche e perché il tema del futuro, dal nostro punto di vista, sarà la cosiddetta ‘tariffa puntuale’. Le fasce Isee restano le stesse, per le agevolazioni abbiamo deciso di puntare su altre misure, vedi i contributi alle bollette presentati di recente dall’assessore alla famiglia Latini. Siamo, tuttavia, pronti a ricevere e ascoltare eventuali possibilità di modifiche e integrazioni".

Un intervento che la giunta avrebbe potuto portare avanti per lenire il peso di un aumento così sensibile potrebbe essere una manovra di protezione, come altre amministrazioni hanno deciso di fare una volta saputo che il peso inflattivo avrebbe portato a quei rincari. Magari non coprire tutta la somma, ma almeno una parte da inserire nel prossimo assestamento. Non va dimenticato che nella variazione precedente a marzo, la prima del 2024, la giunta ha prelevato 714mila euro dai fondi di riserva di Anconambiente per coprire il 90% di quella manovra (900mila euro totali), per più della metà dedicata a cultura, eventi e affini. Una scelta politica: "Spendere direttamente quelle riserve per la Tari non sarebbe tecnicamente possibile" ha precisato uno dei funzionari dell’area bilancio intervenuto in commissione rispondendo a una sollecitazione di Federica Fiordelmondo (Pd).