I dorici gettano al vento la vittoria e non riescono a uscire dalla mischia

L'Ancona di Boscaglia mostra spirito e determinazione ma si ferma sull'0-0 contro la Spal. Buone occasioni ma manca la concretezza.

I dorici gettano al vento la vittoria e non riescono a uscire dalla mischia

I dorici gettano al vento la vittoria e non riescono a uscire dalla mischia

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SPAL

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(3-5-2): Perucchini; Cella, Pasini, Mondonico; Barnabà, Prezioso (18’ st Basso), Gatto, Paolucci (25’ st Saco), Agyemang; Giampaolo (25’ st Moretti), Spagnoli. A disp. Vitali, Testagrossa, Martina, Energe, Marenco, D’Eramo, Radicchio, Vogiatzis. All. Boscaglia.

SPAL (4-4-2): Galeotti; Ghiringhelli (44’ st Breit), Valentini, Fiordaliso, Tripaldelli; Dalmonte, Nador (22’ st Collodel), Buchel, Maistro (11’ st Rao); Antenucci (22’ st Rabbi), Petrovic (10’ st Zilli). A disp. Alfonso, Meneghetti, Contiliano, Orfei, Bassoli, Saiani, Iglio, Edera, Rao. All. Di Carlo.

Arbitro: Arena di Torre del Greco.

Note - Ammoniti: Prezioso, Valentini, Maistro, Barnabà, Mondonico, Gatto, Rao; spettatori: 6224 compresi 781 ospiti, per un incasso di euro 25.097; recuperi: 2’ + 4’.

L’Ancona di Boscaglia finisce all’attacco e tra gli applausi. Deve accontentarsi dello 0-0 contro la Spal, ma al Del Conero mostra tutt’altro volto rispetto alle ultime prove. Quanto basta per soffrire il minimo indispensabile la qualità dell’avversario e sfiorare il gol in più di una circostanza.

Insomma, un punto che fa classifica, in una cornice di pubblico da record, ma che va decisamente stretto a un’Ancona rinnovata nello spirito, nella determinazione, nella voglia di giocarsela sino in fondo con tutte le energie a propria disposizione, ma anche in fase difensiva, ieri all’altezza delle aspettative. I limiti tecnici sono quelli noti, ma diversi giocatori mostrano il loro lato migliore, quello che con Colavitto era scivolato in cantina.

Comincia bene l’Ancona, propositiva, intensa, vigorosa, anche troppo, visti i ripetuti falli di cui si rende protagonista Prezioso, primo ammonito del match che rischia seriamente il secondo giallo già nel primo quarto d’ora. I dorici prendono bene le misure alla Spal, Maistro e Delmonte vengono contenuti bene sulle fasce, Buchel e Nador trovano in Gatto, Paolucci e Prezioso un filtro che funziona, recupera palloni, impedisce la costruzione del gioco alla squadra di Di Carlo, e si propongono in avanti con insistenza, pur costruendo poche occasioni.

Il primo brivido è per Perucchini, con Nador che su angolo di testa spedisce fuori. L’Ancona va vicina al vantaggio attorno alla mezz’ora, con Spagnoli che salta Galeotti, rientra sul destro e calcia in porta, Valentini in scivolata impedisce il gol. E’ l’unica vera occasione del primo tempo da parte dorica, ma l’Ancona piace, mostra di avere gamba e di poter mettere in difficoltà la Spal.

La ripresa comincia nello stesso modo: subito una folata di Agyemang e cross perfetto per la testa di Spagnoli che si avvita e colpisce bene, Galeotti salva. Al quarto d’ora l’unica parata di Perucchini su inzuccata di Zilli, poco dopo ancora Spagnoli di sinistro dal limite costringe Galeotti a un nuovo super intervento. E sul seguente angolo è Mondonico a pochi passi a farsi chiudere la porta dall’estremo difensore ospite. Poi tocca a Prezioso sparacchiare di sinistro un palmo alto, è il momento migliore dell’Ancona, la Spal sembra alle corde, ma i dorici non riescono ad approfittarne e i cambi non danno quell’iniezione di energia e lucidità che sarebbe necessaria per trovare un gol che l’Ancona mostra di meritare e cerca con caparbietà, inutilmente.

E alla fine è costretta ad accontentarsi del pari, rimandando l’appuntamento con la vittoria che in questo momento sarebbe ciò che serve di più.

Giuseppe Poli