I sassolini di Acquaroli: "Abbiamo protetto questo territorio da appetiti esterni"

Il governatore difende l’operato della Regione, mentre l’assessore alla Salute. Saltamartini rimarca: "Sfido chiunque a dire che stiamo tagliando i fondi".

I sassolini di Acquaroli: "Abbiamo protetto questo territorio da appetiti esterni"

I sassolini di Acquaroli: "Abbiamo protetto questo territorio da appetiti esterni"

"Mi aspettavo molta più riconoscenza da Ancona, dal suo territorio, dalla politica, in fondo abbiamo voluto noi, attraverso la riforma sanitaria dell’anno scorso, lasciare Torrette come unico ospedale Dea di II livello mentre prima si spingeva per dare lo status anche a Marche Nord. E l’Inrca? C’erano gli appetiti e le mani di gruppi esterni su quella struttura, noi invece l’abbiamo protetta. Valorizzata e rilanciata perché è un patrimonio assoluto".

Il governatore delle Marche ha chiuso i lavori del consiglio comunale ‘aperto’ sulla sanità ad Ancona a tarda sera e lo ha fato difendendo l’operato della sua giunta al pari degli assessori Saltamartini e Baldelli. Tanti riferimenti all’inefficacia del passato: "Qualcuno ci ha accusato di aver moltiplicato le poltrone con la riforma: è esatto il contrario – ha detto Acquaroli –, lo dice la matematica. L’Asur? Era disomogenea, abbiamo fatto ordine. E poi il Piano sanitario, per cui abbiamo fatto studiare i dati della sanità ad esperti di varie università e ai direttori. Se non possiamo stabilizzare il personale è per colpa di una legge nazionale del 2007. Non nascondo le difficoltà, forse dobbiamo migliorare nella comunicazione".

Sulla stessa falsa riga del presidente si è espresso il suo vice e assessore alla sanità, Filippo Saltamartini, che ha alzato le mani per gli errori di programmazione, dei governi nazionali e regionali precedenti, senza entrare però nel merito dei problemi principali, ossia liste d’attesa e mobilità passiva. Nessuna comunicazione, inoltre, sui tempi per sbloccare i fondi GSA, uno strumento creato in passato dove depositare le risorse. Per Ancona restano in ballo quasi 60 milioni di euro – 37 milioni per Ast2, 19 per Torrette e 2,8 per l’Inrca -.

"Diteci dove stiamo tagliando sulla sanità di Ancona – ha arringato l’opposizione Saltamartini – visto che abbiamo dato il 60% dei fondi a disposizione, con 5,2 milioni per Torrette e così via. Sostenere il contrario è ingiusto. Il personale? Se oggi mancano i medici è perché non si fatta programmazione prima e noi ne abbiamo finanziate 150, ma servirà ancora un po’ di tempo. Nel 2025 avremo così tanti medici da non trovare posto, ecco come riempiremo gli ospedali di prossimità e i servizi del territorio". Infine il suo vice, il sottosegretario Aldo Salvi: "L’accentramento della sanità nei grandi ospedali ha fallito. I cittadini hanno espresso la volontà di strutture vicino casa, servirà tempo e un cambio culturale. Le liste d’attesa? Non hanno senso, ma le ridurremo. Magari quando potremo aumentare la percentuale delle prestazioni di Torrette per gli anconetani, oggi appena al 52%".

Pierfrancesco Curzi