Il Fai apre i gioielli della cultura. E’ tempo delle giornate d’autunno

Il Fondo Ambiente Italiano torna con le Giornate Fai d'Autunno: 47 beni aperti nelle Marche, tra cui la Mole Vanvitelli, la chiesa del Gesù e la cattedrale di San Ciriaco ad Ancona. Studenti e volontari accompagneranno i visitatori in percorsi guidati per scoprire la magia dei borghi marchigiani.

Il Fai apre i gioielli della cultura. E’ tempo delle giornate d’autunno

Il Fai apre i gioielli della cultura. E’ tempo delle giornate d’autunno

Tornano le giornate Fai d’autunno: presentato ieri, nella sede del Consiglio regionale, il programma della due giorni che partirà sabato 14 ottobre. Nelle Marche, 47 i beni che saranno aperti dal Fondo ambiente italiano, molti dei quali ad Ancona e sul territorio della provincia. "Di attrattive ce ne sono tantissime – evidenzia Alessandra Stipa, presidente Fai Marche – Il tema di quest’anno è legato alla ricerca e alla cultura". Ad Ancona, si parte col Vanvitelli. Le aperture legate al celebre architetto riguardano la Mole e Marciaronda, la chiesa del Gesù, Edicola della Madonna Regina di tutti i santi e la cattedrale di San Ciriaco. Nel capoluogo visitabili luoghi sorprendenti come la chiesa di Santa Maria di Portonovo – la così detta chiesetta di Portonovo, l’hotel Emilia e la torre clementina De Bosis.

Tra i borghi incantevoli e spettacolari, verrà svelata la magia di Serra San Quirico e di Cerreto d’Esi, "con percorsi guidati in compagnia di ciceroni e volontari del Fondo ambiente italiano che nelle Marche – sottolinea Stipa – sono circa mille. La nostra regione, nonostante conti solo un milione e mezzo di abitanti, è una delle più virtuose e io ne sono davvero soddisfatta – ha più volte ribadito la presidente –. Infatti, in termini di fondi, in proporzione, eguagliamo la Lombardia, il Piemonte, il Veneto e la ricchissima Emilia Romagna".

Sabato e domenica, per la due giorni di riscoperta delle bellezze nostrane, torneranno persino gli studenti in campo, al fianco di guide ambientali che metteranno a disposizione (gratuitamente) la loro professionalità. Chi opterà per la storica ferrovia di Fabriano-Pergola potrà immergersi nella storia in quello che fu "un luogo di lavoro, di scambio, di incontro fra territori, com’erano le ferrovie. E poi, a Serra de’ Conti, ecco la fornace di Trevi. Le fornaci – fa la presidente – sono una particolarità marchigiana. Non tutti sanno che noi abbiamo un’argilla rosata che nulla ha a che vedere col rosso mattone toscano. Un colore che rende le nostre pianelle meravigliose. Se avessimo curato di più quest’aspetto, oggi tante fornaci sarebbero ancora funzionanti".

A Fabriano, alcuni gruppi potranno curiosare nella storica stazione, mentre a Senigallia c’è da scoprire il ghetto ebraico. In questi anni, "fondamentale la sinergia con la Regione" rappresentata ieri dal presidente del Consiglio, Dino Latini, che si è soffermato sui concetti di "rivalorizzazione e riscoperta. Grazie al Fai e alla sua sfida volontaristica conosciamo tesori nascosti", ha precisato lui, prima della consegna del simbolo del Consiglio regionale a Stipa.

Nicolò Moricci