PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Il futuro dell’ospedale di Torrette: "Primari in pensione e nuovo Salesi. Ma servono anche macchinari al top"

Intervista al direttore generale Armando Gozzini sui tanti fronti aperti: "Saranno mesi molto importanti"

Il futuro dell’ospedale di Torrette: "Primari in pensione e nuovo Salesi. Ma servono anche macchinari al top"

Il futuro dell’ospedale di Torrette: "Primari in pensione e nuovo Salesi. Ma servono anche macchinari al top"

Primari, nuovo Salesi, personale sanitario e adeguamento tecnologico: ecco come dovrà cambiare l’ospedale regionale di Torrette. Decisivi, sotto diversi aspetti, saranno i prossimi mesi. Ne abbiamo parlato con Armando Gozzini, direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria delle Marche.

Dottor Gozzini, quando si sbloccherà il cantiere del nuovo ospedale materno-infantile?

"Stavolta ci siamo. Entro questo mese la morgue sarà operativa e quindi avremo la possibilità di iniziare subito con le demolizioni degli edifici obsoleti, l’ex camera mortuaria e palazzina uffici e quella che da anni non è più la centrale impianti. Le do questa cosa per certa perché mi sono informato proprio ieri con i tecnici".

Quanto tempo servirà per demolire e togliere le macerie?

"Questo non lo so nel dettaglio, le posso dire che non sarà un’operazione semplice. Per fortuna non avverrà in piena estate, con temperature elevate e il rischio delle polveri all’interno degli ambienti. Una volta giù quei due edifici si potrà procedere alla fase successiva. Spero che entro il prossimo triennio si possa inaugurare il Salesi del futuro, noi ce la mettiamo tutta". Ci sono una serie di nodi sul fronte del personale, a partire da alcuni ruoli vacanti. A che punto siamo?

"Aspettiamo la valutazione definitiva della Commissione giudicante sul concorso per il primariato del pronto soccorso. Ho chiesto di non essere coinvolto in alcun modo nella procedura fino a quando non verrà pubblicato il documento di valutazione ufficiale (uscito ieri in serata con la nomina di Susanna Contucci, ndr). I casi più imminenti poi sono il nuovo direttore della cardiochirurgia pediatrica, colui o colei che assumerà il ruolo che per tanti anni è stato di Marco Pozzi (da pochi giorni in ferie per recuperare il pregresso fino al marzo 2024 quando il suo incarico decadrà ufficialmente, ndr). La scadenza della presentazione delle candidature è in questi giorni. Infine andremo a nominare il nuovo dirigente della direzione medica di presidio. E non finisce qui".

Cosa intende?

"Intendo che nel giro di un anno almeno una decina di primari andranno in pensione, praticamente tutti insieme, e dunque dovremo mettere in piedi altrettante gare concorsuali. Un ospedale cambia anche nelle persone e nelle guide".

Fino a qui abbiamo parlato dei medici, ma a fine ottobre scade anche la proroga dei contratti a termine del personale del comparto no?

"Altro nodo delicato, ha ragione. Si tratta di sanitari di cui abbiamo un grande bisogno e che vorremmo stabilizzare, sebbene la cosa non sia così automatica. Si chiede a Torrette di essere hub regionale, ma è necessario dotarlo di professionisti e attrezzature, per far fronte alle liste d’attesa di interventi e prestazioni ambulatoriali. Lei lo sa che il 40% della nostra attività lo mettiamo al servizio della cittadinanza extra provinciale?". Gozzini, poco fa parlava di attrezzature, cosa intende?

"Le dotazioni strutturali, le apparecchiature. C’è bisogno di un nuovo corso, dobbiamo metterci al passo con la tecnologia. Nello specifico, abbiamo quattro macchinari strategici giunti ormai da tempo a fine corsa e che dobbiamo assolutamente sostituire: una tac pet, due angiografi per neurologia ed emodinamica e un macchinario per la tomoterapia, tutti arrivati alla fine del loro ciclo".

L’incendio in pronto soccorso, per fortuna domato in fretta, cosa le suggerisce?

"Sperare che in futuro ci sia più collaborazione per i casi sociali che vengono portati in ospedale. Il problema di quanto accaduto è proprio a monte. Stavolta è andata bene, grazie al personale e alla nostra decisione di mettere un servizio antincendio con due guardie fisse h24 in ospedale".