"Il materiale va spostato senza danneggiare l’alga. Controlleremo a fondo"

La salvaguardia della biodiversità ambientale, in particolare dell'alga Cystoseira, è prioritaria per il Parco del Conero a Portonovo. L'intervento sulle spiagge deve tener conto di questo delicato e fondamentale ecosistema marino.

"Il materiale va spostato senza danneggiare l’alga. Controlleremo a fondo"

"Il materiale va spostato senza danneggiare l’alga. Controlleremo a fondo"

Stabilimenti da arretrare, ghiaia da spostare, stagioni da salvare e diritti dei cittadini all’uso delle spiagge libere da garantire. Tutte questioni assolutamente legittime, ma in una scala di priorità c’è un aspetto che viene prima di tutto questo, ossia la salvaguardia della biodiversità ambientale. Nel caso della spiaggia di Portonovo, inserita nel contesto del Parco del Conero, questa priorità si sostanzia nell’analisi necessaria per la tutela di un’alga molto particolare e fragile, la Cystoseira. Per capire la delicatezza del tema ci viene in aiuto Marco Zannini, da anni direttore del Parco del Conero e grande esperto del settore: "Si tratta di un’alga bruna strutturale dell’habitat del Conero _ spiega Zannini _, fondamentale per tanti motivi, due in particolare. Innanzitutto perché è lì che le specie di pesci depongono le uova, i pesci di cui tra l’altro ci nutriamo anche noi; il secondo aspetto vitale è l’opera che la Cystoseira offre sul fronte delle mareggiate, il rallentamento energetico dei fenomeni che garantisce la biodiversità e un’erosione meno impattante della costa. Spostare del materiale dell’arenile da una parte all’altra non può essere fatto senza tenere conto di eventuali pericoli proprio per la Cystoseira. Ecco perché monitoreremo l’intervento che il Comune di Ancona ha commissionato all’Università Politecnica delle Marche. Noi abbiamo l’obbligo di garantire la difesa della cosiddetta ‘prateria’ prodotta proprio dall’alga che purtroppo si sta riducendo, con la possibilità dell’arrivo di nuove specie più invasive". Le mareggiate si sono verificate a marzo, forse qualcosa a livello di tempistiche è andato storto. Il ‘paleggiamento’ poteva essere fatto prima, ma il direttore del parco ragiona sul presente: "Nonostante i cambiamenti climatici stiano modificando tanti aspetti dell’ecosistema, storicamente la seconda metà di giugno coincide di solito con il periodo riproduttivo di molte specie ittiche, quindi il rischio nello svolgere quell’intervento ci può essere. È anche vero _ precisa Marco Zannini _ che più in là si va con la stagione estiva e minore è il rischio di nuove mareggiate prima dell’arrivo dell’autunno. Confermo, il ‘paleggiamento’ è meno invasivo del ripascimento, ma è pur vero che si tratta della prima volta che si fa a Portonovo. A noi spetterà il compito di autorizzare, non prima di un’approfondita verifica. In linea generale, tuttavia, io lascerei la natura fare il suo corso".