"Il Muzio Gallo può diventare polo tecnico"

L'incontro organizzato dal gruppo consiliare "Progetto Osimo Futura" ha discusso la riqualificazione dell'ex ospedale Muzio Gallo, abbandonato da 40 anni. L'ingegner Barbara Vinci ha presentato un progetto per trasformarlo in un polo tecnologico per la formazione e l'innovazione. Il progetto sarà presto portato all'attenzione di Regione e Ast.

L’incontro organizzato dal gruppo consiliare "Progetto Osimo Futura" ha riportato alla ribalta la questione riguardante il Muzio Gallo, l’ex ospedale dismesso verso la fine degli anni Ottanta. Gli interventi che si sono succeduti hanno tutti sottolineato come quarant’anni di incuria abbiano reso il sito preda di abbandono e vandalismo, perdendo, anno dopo anno, la possibilità di un rilancio dell’ex ospedale. L’intervento di Stefano Gallo Perozzi ha stigmatizzato poi il modo di gestire la politica osimana: "È spesso contrapposta in modo polemico e comunque mai in grado di prendere una decisione positiva nei confronti del Muzio Gallo, salvo fare dichiarazioni e promesse di scarso senso pratico. Un peccato, anche perché, affettivamente parlando, il dono della contessa Gallo verso Osimo, negli anni Trenta avrebbe meritato ben altra considerazione e rispetto". L’intervento centrale è stato quello dell’ingegner Barbara Vinci, che si laureò portando come tesi di laurea la riqualificazione del Muzio. Il suo progetto è partito da un’analisi geografica e storica dell’ex ospedale, proseguendo poi con una valutazione della presenza nel territorio di strutture ospedaliere. Le considerazioni fatte, assieme a uno studio sulla dislocazione delle aziende produttive e del comparto industriale nell’area circoscritta tra Ancona e Jesi, hanno portato a prediligere un rilancio del Muzio Gallo quale polo tecnologico per la formazione e l’innovazione, quindi non nell’area della salute, ma comunque di supporto allo sviluppo produttivo e di ausilio per le piccole e medie imprese operanti nel territorio. Il progetto si concentra poi sull’evoluzione volumetrica, sulle strategie progettuali e sui possibili collegamenti con il settore pubblico e con gli imprenditori. Ora sarà presto portato all’attenzione di Regione e Ast.