Il paradosso Cardiopatica, intervento "vietato"

E’ stata trasportata per 400 chilometri fino in Toscana perché nel reparto di Torrette vige ancora una direttiva dell’ex primario

Il paradosso Cardiopatica, intervento "vietato"

Il paradosso Cardiopatica, intervento "vietato"

Cardiopatia congenita, rifugiata ucraina portata d’urgenza a Torrette e poi costretta a un viaggio in ambulanza fino all’ospedale toscano di Massa per essere trattata. Il caos in cui versa l’area cardiochirurgica dell’ospedale regionale di Ancona continua a creare situazioni per certi versi paradossali, nonostante l’alta qualità del Lancisi. A pagarne le conseguenze ieri è stata una 48enne che nel 2022 è fuggita dall’Ucraina dopo l’aggressione russa del 24 febbraio e dopo varie peripezie è stata accolta a Senigallia. La donna è stata già seguita in passato da Torrette, ma a causa delle vicissitudini in seno alla Sod (struttura operativa dipartimentale) della cardiochirurgia pediatrica non è stato possibile intervenire. La competenza dei casi congeniti, anche adulti, è dell’area pediatrica e in quel reparto la 48enne è sempre stata seguita. Dall’autunno scorso, tuttavia, una disposizione dell’ormai ex primario, il dottor Marco Pozzi – a cui non è stato rinnovato l’incarico – ha imposto che i cardiochirurghi operativi nella pediatrica di Torrette non possano effettuare interventi. Una disposizione che resterà in vigore ancora per poche settimane visto che il contratto con Pozzi scadrà e soprattutto la settimana prossima è fissata la prova d’esame per i tre candidati per il primariato alla guida del reparto.

In questi mesi, da ottobre a oggi, la cardiochirurgia pediatrica di fatto ha chiuso i battenti e l’azienda ha dovuto stipulare un contratto di collaborazione a tempo con l’ospedale di Bologna. Niente interventi e solo ordinaria amministrazione per la cardiochirurgia pediatrica. Fino a ieri, quando alla poveretta è toccato affrontare anche un lungo e scomodo viaggio in ambulanza fino a Massa, accompagnata da uno degli ormai pochissimi cardiochirurghi pediatrici rimasti in servizio a Torrette. Una storia drammatica quella della 48enne, afflitta da una cardiopatia congenita, impossibilitata alle cure in Ucraina, sola in Italia e adesso in cura in un ospedale a 400 chilometri da casa.

p.cu.