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Il presidente Mei alza l’asticella: "Europei? Mi aspetto 15 medaglie"
Stefano Mei ha scelto Milano e non Roma, nonostante gli imminenti Europei di atletica per presentare la sua candidatura come Presidente della Fidal per il triennio 2025-2028.
L’ex mezzofondista e attuale numero uno della Federazione di Atletica ha illustrato un progetto teso a confermare i successi di quest’ultimi anni, con un imperativo categorico "continuare a vincere", magari già a Roma.
Come stanno gli azzurri in vista dell’Europeo?
"Stanno tutti bene: Stano ha avuto questa frattura, una bella sfiga, durante i Mondiali di staffette, altrimenti avremmo qualificato nella marcia due staffette alle Olimpiadi. L’altro problema è Zane Weir che stiamo cercando di recuperare: ha avuto una brutta distorsione alla caviglia mentre lanciava. Sono gli unici due problemi veri. Tamberi, l’ho sentito, sta bene, non ha saltato a Ostrava per evitare eventuali ripercussioni. Abbiamo 116 atleti è un record e abbiamo cercato di ampliare il più possibile la squadra, perché i ragazzi se lo meritano e poi perché sono tre anni e mezzo che ci fanno impazzire di gioia e non finiscono di stupire. Credo che per noi sarà un campionato d’Europa straordinario per risultati. Si potrebbe arrivare a 15 medaglie ma è uno sport estremamente competitivo. Noi siamo campioni d’Europa come squadra e questo si riflette sui singoli, mi aspetto un grandissimo campionato d’Europa".
In ottica Parigi, c’è anche Andy Diaz che per ora non può ancora competere…
"Sì, è due anni che è il primo al Mondo. Potrebbe vincere l’oro, ma l’atletica è così, non sai cosa può succedere, puoi arrivare anche quarto dopo una bella gara. Abbiamo passato tre anni e mezzo incredibili, i ragazzi sono maturati, sono tutti più convinti di poter fare bene e allora ci provano, forse prima nemmeno ci provavano. Credo di aver portato tranquillità".
Capitolo Jacobs: bisogna avere pazienza?
"Sta recuperando, è chiaro che quando non si gareggia per tanto tempo ci sia un po’ di ruggine. Si è allenato, non sta male e dobbiamo avere pazienza. Dobbiamo aspettarlo, perché è un elemento insostituibile per la staffetta perché quando non c’era a Monaco e Eugene non siamo andati in finale".
A Parigi quante medaglie si aspetta?
"Tra le sei e le otto, non sarebbe male".