Il primo anno di Gozzini: "Macchinari obsoleti e il caos per i cantieri: serve il cambio di passo"

Intervista al direttore generale dell’azienda ospedaliera di Torrette "Se vogliamo rimanere un’eccellenza dobbiamo sostituire alcuni apparecchi. Occorrono almeno 15 milioni di euro, ma ne abbiamo un disperato bisogno".

Il primo anno di Gozzini: "Macchinari obsoleti e il caos per i cantieri: serve il cambio di passo"

Il primo anno di Gozzini: "Macchinari obsoleti e il caos per i cantieri: serve il cambio di passo"

di Pierfrancesco Curzi

Il suo primo anno alla guida dell’azienda ospedaliera di Torrette: dottor Gozzini, la prima impressione?

"È stata un’esperienza totalizzante. Ero conscio del grande impegno da profondere, l’esperienza mi ha aiutato, ma non è facile".

Partiamo dalle buone notizie, ossia il personale e i fondi per coprire il gap, soddisfatto?

"La Regione, a partire dall’assessore alla Sanità Saltamartini, ci hanno lanciato un bel segnale, sotto forma di 5.2 milioni di euro per stabilizzare un importante numero di professionisti. Non conosco i numeri precisi, ma credo un centinaio di posizioni, una trentina medici e il resto infermieri, oss, tecnici e così via. L’atto è stato ufficializzato formalmente e le risorse assegnate".

A quelli non stabilizzati cosa accadrà?

"Basta proroghe di un mese, i contratti in scadenza a fine febbraio saranno rinnovati per più mesi nell’ottica di stabilizzarle più possibili".

Da tempo lei, tuttavia, lamenta la necessità di intervenire sul patrimonio delle apparecchiature, qual è la situazione?

"La percentuale di obsolescenza del parco macchine in azienda è del 40%, gli anni passano e gli apparati invecchiano e vanno necessariamente sostituiti, lo impone il criterio dell’alta tecnologia. Noi abbiamo due angiografi, una Tac Pet e un apparecchio per tomoterapia che hanno concluso il loro percorso, abbiamo voluto loro bene, ma adesso ne servono dei nuovi se vogliamo restare al passo delle eccellenze".

Quanto servirebbe, in risorse intendo?

"Almeno 15 milioni di euro. Capisco, non è una spesa semplice, ma ne abbiamo un disperato bisogno".

A proposito di cambio di passo generale, cosa la preoccupa di più?

"La situazione di caos strutturale, con tutti i cantieri, i ritardi accumulati, la necessità di risolvere 6-7 cause civili e penali pendenti".

A quali si riferisce e soprattutto, tra queste c’è anche il nodo della palazzina direzionale con i lavori fermi dall’autunno 2023?

"Esattamente, come avevate ricordato voi a inizio anno, abbiamo dovuto sciogliere il contratto con la ditta prima classificata, ma il cantiere si è fermato a causa del contenzioso scaturito. Proprio oggi (ieri, ndr) il Tar si è espresso sulla sospensiva dei lavori in quel sito. Per fortuna possiamo procedere all’affidamento dei lavori alla seconda in graduatoria e recuperare del tempo, poi il 23 aprile il giudice di primo grado amministrativo entrerà nel merito".

L’appalto per il nuovo Salesi è di competenza della Regione, ma è chiaro che voi siete direttamente chiamati in causa. no?

"Certo, per fortuna abbiamo trasferito la morgue, ora la Regione può procedere alla demolizione del vecchio edificio (e dell’ex centrale impianti, ndr) e procedere con l’erezione del nuovo Salesi. Serve però adesso una rivisitazione generale a livello logistico-strutturale per non trovarci spiazzati quando l’ospedale sarà pronto. Penso ai parcheggi, alla mensa, ai reparti e ai servizi, sarà vitale coordinare tutto con largo anticipo".

I primariati a che punto sono? "Abbiamo fatto il pronto soccorso e la direzione medica, manca la cardiochirurgia pediatrica: il 6 marzo sono fissati i colloqui coi tre candidati, entro aprile verrà nominato il successore di Pozzi".