Il rebus telecamere: "Il questore mi ha ferito"

L’ex assessore alla Sicurezza, Stefano Foresi, replica alle dichiarazioni di Capocasa "Non è vero che durante la giunta Mancinelli non funzionavano, è ingiusto".

Il rebus telecamere: "Il questore mi ha ferito"

Il rebus telecamere: "Il questore mi ha ferito"

"Finalmente adesso le telecamere funzionano; prima ce n’erano 300, ma non ne funzionava neanche una". La dichiarazione rilasciata martedì in pubblico dal questore di Ancona, Cesare Capocasa, durante la presentazione di un’iniziativa condivisa con il Comune contro le truffe agli anziani non è piaciuta all’ex assessore con delega alla sicurezza, Stefano Foresi: "Le sue parole mi hanno ferito, significa aver distrutto il lavoro di anni, anche in collaborazione con la stessa questura. Mi lasci smentire categoricamente quell’affermazione, le telecamere erano funzionanti come lo sono oggi, le stesse che si stanno utilizzando oggi. Le abbiamo pensate, progettate e applicate noi in svariati periodi, aggiungendone di nuove volta per volta fino ad arrivare all’enorme numero di impianti. Il sistema attivo oggi non lo ha creato l’attuale giunta, senza il nostro lavoro non ci sarebbero quelle telecamere".

Foresi insiste sul tema e aggiunge dei particolari per contrastare le parole del questore: "Se le telecamere non funzionavano ai tempi nostri, quindi fino a maggio 2023, mi domando come mai le forze dell’ordine, compresa la polizia, hanno chiesto di girare loro le immagini registrate per ben 140 volte in cinque mesi" attacca l’ex assessore della giunta Mancinelli che poi chiarisce un punto centrale della vicenda: "Forse il questore Capocasa si riferisce alle 110 telecamere montate dalla Protezione civile, nazionale e regionale, nel 2011 al tempo della visita di Papa Benedetto XVI ad Ancona. Quelle, in effetti, poco dopo hanno iniziato a non funzionare, noi abbiamo chiesto a chi di dovere di risolvere il problema, ma non è stato fatto nulla. Quelle telecamere erano state piazzate lungo il percorso che avrebbe fatto il Pontefice, penso agli Archi, alla stazione così via. In quel caso, tuttavia, la responsabilità non è nostra".

L’attuale consigliere comunale del Pd ricorda come le procedure degli attuali sistemi di sorveglianza siano partiti con la vecchia giunta: "La sala di videocontrollo l’avevamo impostata noi, l’attuale giunta si è presa il merito di averla attivata, ma ci sta, dire però che ai tempi nostri nessuna telecamera funzionata è profondamente ingiusto. Penso al sistema Ocr con 38 telecamere in 16 postazioni per il controllo dei veicoli, lo abbiamo applicato noi e per arrivarci ci sono stati confronti serrati con ben tre questori, tra cui proprio Capocasa. Tutte le telecamere messe in giro per la città, PalaBadiali, palazzo viola a Torrette, Scosciacavalli, via Ricci, piazza Sangallo, parco Moroder, largo Staffette Partigiane; se vuole posso andare avanti per un giorno intero a ricordare tutte le applicazioni. Ah dimenticavo, il tecnico che ha elaborato il sistema con noi è lo stesso che opera oggi".

Pierfrancesco Curzi