Imprese agricole in difficoltà, servono aiuti dalla Regione

Le imprese agricole delle Marche sono diminuite del 17% dall'inizio del 2020 a causa di siccità, piogge eccessive, grandine e malattie funginee. La giunta regionale deve intervenire con risorse adeguate per evitare ulteriori perdite.

Le imprese del settore agricolo nella nostra regione sono il 17% del totale. Secondo i dati della Camera di commercio delle Marche, dal primo gennaio 2020 a oggi sono diminuite dell’11,8%. Abbiamo perso 3.055 imprese del settore primario (agricoltura, silvicoltura, pesca) e ben 921 solo da inizio anno. Preoccupano in particolare le coltivazioni di cereali e le produzioni vitivinicole. Le stime di raccolto di uve e di produzione di vino per l’anno in corso sono in forte ribasso calcolato in almeno il 30% per l’agricoltura convenzionale e molto di più per il settore biologico. Sulle cause che hanno portato a questo drammatico calo, si concorda su siccità, riscontrata fino ad aprile, alternata a forti piogge, troppo spesso accompagnate da grandine. Questi fenomeni squilibrati hanno permesso lo sviluppo esagerato di peronospora, un fungo deleterio per le produzioni, che ha richiesto costosi trattamenti che sono schizzati di prezzo sul mercato fino al 300%, passando da circa 300 euro per ettaro dello scorso anno a 1.000 e più euro per ettaro nel 2023. Questi costi si sommano al caro carburante, a un maggior costo del denaro e a una manodopera pressoché introvabile e quindi cara. Tutti questi fattori fanno preoccupare gli imprenditori agricoli ma sono comuni anche ad altri settori. Il maltempo di maggio e giugno ha drasticamente diminuito le presenze turistiche, con ripercussioni notevoli sul venduto. Ciò che inquieta in questa profonda crisi è l’immobilismo della giunta regionale che, diversamente da altre, non supporta affatto chi giornalmente lavora per produrre vini di alta qualità, prodotti alimentari essenziali e beni di presidio e tutela del territorio. A destare preoccupazione è anche la produzione cereagricola. Se la Borsa di Bologna, riferimento dei commercianti marchigiani, seguirà come spesso accade il trend della Borsa di Bari e Foggia, avremo un problema enorme con il grano che, dopo la magra produzione, subirà un calo sul prezzo riconosciuto ai produttori. Chi se ne sta occupando in Regione? Cosa si pensa di fare per almeno attenuare le drammatiche conseguenze? Le malattie funginee stanno colpendo coltivazioni strategiche per l’economia regionale e comporteranno una perdita di raccolto pari addirittura al 50%. Occorre che il governo e la Regione Marche intervengano con puntualità, risorse adeguate e strutturali.

Mirella Gattari,

Chantal Bomprezzi

e Augusto Curti Pd Marche