CHIARA CARAVELLI
Cronaca

In coma per uno scambio di persona. Otto anni alla mandante dell’agguato. Ma cade l’accusa di tentato omicidio

Da concorso anomalo a lesioni gravissime, per la madre della ragazzina la Procura ne aveva chiesti dodici. Assolto il compagno. La rabbia dei familiari del 22enne: "Sentenza vergognosa, questa è giustizia?". .

Otto anni per Anna Perugino e assoluzione per il compagno, Andrej Gaju, per non avere commesso il fatto. È quanto deciso dal collegio del tribunale crotonese al termine del processo di primo grado che li vedeva imputati – con l’accusa di concorso anomalo in tentato omicidio, reato che ieri è stato riqualificato in lesioni gravissime – per il brutale pestaggio di Davide Ferrerio. Il ventiduenne tifoso rossoblù è stato ridotto in fin di vita la sera dell’11 agosto del 2022, a Crotone, a seguito di un tragico scambio di persona. Da quel giorno è in coma irreversibile. Il giudice non ha accolto la richiesta della Procura (titolare del fascicolo è il pubblico ministero Pasquale Festa), che aveva chiesto 12 anni per la donna, ritenuta l’ispiratrice della spedizione punitiva e alla quale sono state concesse le attenuanti generiche, e quattro anni e otto mesi per il compagno. "Questa sentenza è vergognosa. Quanto deciso è incidibile e ingiusto. Questa sarebbe giustizia? Non esiste", è il commento carico di dolore e indignazione di Giuseppina Orlando, mamma di Davide, dopo la lettura della sentenza. La decisione del collegio crotonese avrà ripercussioni anche nel processo d’appello in corso a Catanzaro per Nicolò Passalacqua, considerato l’autore materiale della violenta aggressione e già condannato in primo grado a 20 anni e 4 mesi con rito abbreviato. Ieri, al termine dell’udienza di appello che si è svolta per questo procedimento, la Procura ha chiesto che sia confermata la condanna di primo grado per il giovane. Ferrerio fu brutalmente pestato al posto di un uomo che infastidiva la figlia (all’epoca minorenne) di Anna Perugino. Per la ragazza, nei mesi scorsi, è stata disposta dal tribunale dei minorenni di Crotone la messa alla prova per due anni e sei mesi.

Tornando al processo per Gaju e Perugino, il collegio ha rigettato la richiesta di risarcimento del danno del Comune di Bologna e riconosciuto quello per le altre parti civili in separata sede. Perugino è stata condannata al pagamento di una provvisionale di 500mila euro per Davide Ferrerio e di 150mila per i familiari del ragazzo, oltre a 10mila euro per il Comune e la Provincia di Crotone. "La vita strappata di un ragazzo – le parole dell’avvocato Gabriele Bordoni, che assiste la famiglia del ragazzo – è pagata meno di altri reati meno allarmanti. Sono sconcertato, amareggiato e offeso da questa sentenza".