Infortuni sul lavoro: anno da dimenticare

Nel 2023 gli infortuni sul lavoro sono aumentati, soprattutto nei settori delle costruzioni e del manifatturiero. I settori della gomma e della plastica hanno registrato un incremento del 12,1%. Gli extracomunitari e i giovani lavoratori sono stati i più colpiti. Le malattie professionali sono aumentate del 104% in dieci anni. È necessario adottare strategie concrete per affrontare il problema. La diminuzione degli infortuni è meno marcata rispetto al dato nazionale, coinvolgendo maggiormente le donne. I lavoratori extracomunitari sono i più colpiti, spesso impiegati in lavori pericolosi e gravosi.

Infortuni sul lavoro: anno da dimenticare

Infortuni sul lavoro: anno da dimenticare

Infortuni sul lavoro, il 2023 è stato un anno da dimenticare. In aumento gli infortuni soprattutto nei settori delle costruzioni (+6,7%) e del manifatturiero (+2,7%). In particolare, i settori della gomma e della plastica hanno registrato un incremento del 12,1%, evidenziando una forte crescita rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Questa tendenza ha colpito soprattutto gli extracomunitari, con un aumento del 10,6%. Anche i giovani lavoratori fino a 19 anni sono stati tra i più colpiti, con un aumento del 15,8%. Questi dati significativi emergono da un’analisi condotta dall’Ires Cgil Marche. Nel corso del 2023, sono stati registrati 16.918 infortuni sul lavoro, di cui 28 mortali, in confronto ai 18.776 del 2022, che avevano causato 36 decessi. Un altro dato allarmante riguarda l’incremento delle malattie professionali, che in soli dieci anni sono aumentate del 104%. Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche, commenta: "Questi dati sottolineano che gli infortuni sul lavoro costituiscono una patologia sociale di grande rilevanza, richiedendo l’adozione di strategie e azioni concrete per affrontare il problema". È interessante notare che, nonostante una leggera diminuzione degli infortuni del 9,9% rispetto all’anno precedente nel periodo gennaio-dicembre 2023, tale riduzione è meno marcata rispetto al dato nazionale, che si attesta al-16,1%. Inoltre, la diminuzione coinvolge maggiormente le donne, con un calo del 20,3%, rispetto agli uomini, che presentano un calo del 3,1%. Un altro dato di rilievo riguarda il fatto che i lavoratori extracomunitari sono i più colpiti, registrando un aumento del 10,6%. Questo trend è attribuibile al fatto che spesso sono impiegati in lavori pericolosi e gravosi.