"Ivan ce l’ha fatta, ora ha anche un lavoro"

Il ragazzo sordomuto era stato abbandonato a Jesi. Il Comune e l’Asp 9 gli avevano trovato una casa. Ora svolge un tirocinio alla Treepark

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Sceglie la storia di "Ivan il Mite" il sindaco Massimo Bacci per fare gli auguri di Pasqua alla città. "Una limpida testimonianza del senso di solidarietà della nostra comunità di cui andare tutti legittimamente orgogliosi" spiega Bacci citando il racconto che il direttore dell’Asp 9 Franco Pesaresi e l’assistente sociale della stessa azienda Pina Masella hanno fatto sulla storia che li ha visti protagonisti assieme ad un’intera comunità.

Ivan era un senzatetto sordomuto con un passato durissimo in Romania scaricato a Jesi, "nel luglio del 2018 da un sindaco marchigiano di Belmonte Piceno arrivato a Jesi con la sua auto" rimarcano Pesaresi e Masella e poi vissuto per anni nei parchi, sulle panchine e in rifugi di fortuna.

Sopravvissuto grazie agli aiuti di chi lo incontrava tutti i giorni, in particolare nel quartiere ex Smia (parco Mattei).

Un ragazzo che però grazie alla caparbietà di chi, conoscendo la sua storia, si è rimboccato le maniche senza avere nulla in cambio, ha avuto il suo riscatto e ora ha raggiunto se non la felicità, almeno la serenità di avere una casa e un lavoro.

A lanciare un appello che ha consentito a Ivan, 34 anni, di avere in affitto una casa anche la campionessa jesina Elisa di Francisca e della onlus da lei presieduta.

Abbandonato davanti alla Casa delle Genti, Ivan è stato accolto ma poco dopo se n’è andato dicendo che un suo amico sarebbe andato a prenderlo.

Due mesi dopo è riapparso al parco Mattei, alla sua panchina con il suo inseparabile zainetto.

"Non ha mai voluto dire il motivo per cui è arrivato in Italia - spiegano Pesaresi e Masella – potrebbe essere stato portato in Italia con dei progetti lavorativi e che una volta arrivato qui abbia scoperto che i motivi fossero altri, più o meno leciti. Forse per questo è scappato e si è rifugiato in un piccolo paesino". Grazie alla caparbietà dei servizi e di alcuni volontari ha un lieto fine la storia di Ivan che è stato seguito con grande umanità ed attenzione anche dall’amministratore di sostegno nominato dal tribunale, l’avvocato Maila Mattioli.

Dal contatto con la sorella Vasilica in Romania è emerso che "Ivan ha vissuto in un istituto per sordo-muti fino all’età di 18 anni. Vasilica ha riportato una storia familiare complicata, con maltrattamenti che il padre alcolizzato agiva sulla madre".

Ora Ivan vive in una casetta accanto ad una chiesa e lavora con un tirocinio di inclusione nell’azienda agricola Treepark. "È puntuale al lavoro, si impegna ed è anche bravo. E per lui è arrivata finalmente anche la pensione di invalidità".

Sara Ferreri