Jesi a Faenza per sognare. Si vuole sfatare un tabù

Questa sera la partita su un campo che è stato sempre ostico per i leoncelli

Jesi a Faenza per sognare. Si vuole sfatare un tabù

Jesi a Faenza per sognare. Si vuole sfatare un tabù

Spezzare il tabù del PalaCattani di Faenza dove stasera (palla a due alle 20.30) la General Contractor rende visita ai Blacks nella 29esima giornata del campionato cadetto.

Un parquet, quello romagnolo, e una tradizione da sempre avari di soddisfazioni, diciamo pure contrari, nei confronti delle formazioni leoncelle (a inizio anni 2000 neppure la Sicc Bpa di Luca Banchi, Romain Sato e dei soliti noti Lupo Rossini e Michele Maggioli, toh anche Nelson nel roster gialloverde… riuscì nell’impresa pagando dazio alla Andrea Costa che a tempi della serie A giocava le gare interne nell’impianto faentino).

Posto che in epoca moderna sulle anguste tavole del PalaCattani si esibiscono i legittimi proprietari sponsorizzati Raggisolaris, la truppa di coach Ghizzinardi si troverà a districarsi nei meandri di una duplice tradizione sfavorevole: un palazzetto mai violato e un avversario, la Raggisolaris, mai battuta a domicilio nei precedenti campionati di serie B.

Una squadra, quella allenata da coach Lotesoriere, che punta da anni, senza mezzi termini, ad un posto al sole al piano superiore tornata in piena corsa playoff dopo un iniziale periodo di difficoltà, un roster esperto e collaudato reso ancor più competitivo con l’innesto di un super, l’ex Roseto Mitchell Poletti un autentico lusso per la categoria. All’andata al PalaTriccoli una General Contractor alla ricerca di identità ma in confortante fase di crescita fece bottino pieno dopo una gara accorta e senza sbavature.

Tutt’altra musica stavolta: per Faenza settima in classifica, due punti avvicinerebbero non poco i Blacks alla certezza dei playoff, minimo traguardo stagionale: per la General Contractor, già ben oltre i pronostici, matematicamente nella post season e tuttora in lotta per la conquista… della Luna, la possibilità di stupire una volta di più. Se poi dovesse succedere proprio la, dove anche i ‘grandi’ in passato hanno fallito, perché no?!?

Gianni Angelucci