Jesi ritrova subito Santiangeli: "Resterà per sempre casa mia"

Marco Santiangeli, classe 1991, torna domenica a Jesi da avversario della squadra che lo ha lanciato nel mondo del basket. Emozione e ricordi per una partita speciale contro la General Contractor.

Sette campionati - di serie A – dal 200910 al 2016, 159 presenze, 1348 punti. Meglio e più di lui solo gli highlander che hanno nobilitato la storia moderna dell’Aurora, Alberto Lupo Rossini e Michele Maggioli. Marco Santiangeli, classe 1991 matelicese di adozione torna domenica a calcare il vetusto parquet del Palatriccoli con la maglia di Roseto, per la prima volta da avversario della squadra che lo ha lanciato nel mondo del basket. Cosa si prova, Marco? "Lascio immaginare – dall’altra parte del telefono la voce trattiene l’emozione - Jesi, e lo dico senza retorica, è e sarà sempre casa mia, la città che mi ha adottato poco più che quindicenne, mi ha fatto crescere e mi ha lancio nello sport che amo e che è parte integrante della mia vita vita". Nel periodo jesino anche la soddisfazione dell’argento europeo under 20 in Spagna. I compagni di avventura? " Melli, Alessandro Gentile, Polonara, Michele Vitali, in semifinale battemmo la Francia di Fournier, perdemmo solo la finale con la Spagna di Mirotic". Poi la crisi del settimo anno … "Semplicemente i tempi erano maturi per nuove esperienze, avevo 25 anni il momento giusto per mettermi alla prova e per cercare nuovi stimoli". Dopo Jesi in giro per l’Italia, Scafati, Roma, Piacenza, Chieti, Fabriano da due anni di nuovo Abruzzo, Roseto. Dove ti sei trovato meglio? "Bene ovunque, di sicuro quella di Roma è stata una esperienza unica, tutto funzionava a dovere, abbiamo vinto il campionato e poso garantire che riuscirci in una piazza difficile come la capitale non è roba da tutti i giorni". Fabriano due anni fa l’annus horribilis. "Un anno particolare, difficile e sfortunato, come giocare sempre fuori casa, sono arrivato a stagione iniziata, non ci sono colpe specifiche, sono il primo ad essere dispiaciuto, si vede che era destino che finisse così". Secondo anno a Roseto, senza ombra di dubbio la piazza più stimolante. "Qui si vive di pallacanestro ovunque vada il basket è l’argomento che tiene banco, quest’anno più che mai: ci sono grandi aspettative, i tifosi sono carichi e a noi giocatori questa carica la sentiamo". Che avversario è questa General Contractor? "Squadra solida, temibile, si sono rinforzati rispetto all’anno scorso, sappiamo che sarà durissima". Per te una partita unica, decisamente speciale. "E’ già da qualche giorno che ci penso, l’emozione sarà tanta, cercherò di tenere tutto dentro e di non darlo a vedere". Gianni Angelucci