La direttrice artistica chiede scusa: "Capisco la rabbia di chi è rimasto fuori"

Lucrezia Ercoli non si nasconde e promette: "Non ci faremo più sorprendere"

La direttrice artistica chiede scusa: "Capisco la rabbia di chi è rimasto fuori"

La direttrice artistica chiede scusa: "Capisco la rabbia di chi è rimasto fuori"

"Chiediamo scusa alle persone rimaste fuori dalla Mole per il nostro spettacolo dedicato a Raffaella Carrà. Lo abbiamo già fatto praticamente in diretta ieri sera (sabato sera, ndr) attraverso i nostri canali social dicendo ‘Stiamo leggendo i vostri post, scusateci’. Capisco la loro rabbia. Dopo questo incidente staremo attenti per lo spettacolo del 27 gennaio sulla Shoah non ci lasceremo sorprendere". Lucrezia Ercoli, direttrice artistica di Popsophia, non si nasconde dietro un dito, non cerca altri colpevoli e non polemizza con gli spettatori rimasti all’asciutto: "Siamo stati presi d’assalto, non ce l’aspettavamo – dice la Ercoli al Carlino – La gente ha iniziato a mettersi in fila addirittura alle 17,30, non era mai successa una cosa simile per un nostro evento. Abbiamo sbagliato nel non riconvertire e assicurare i posti a chi si era prenotato per la serata del 27 poi saltata per la mia influenza. Quando ci siamo resi conto che la situazione stava sfuggendo di mano abbiamo cercato di gestire la cosa al meglio, ma evidentemente non ci siamo riusciti. Se ci ripenso, sono davvero dispiaciuta per chi ha fatto 80-100 chilometri per venire ad Ancona a vedere il nostro spettacolo e alla fine se n’è andato senza assistere allo show. Le attese sotto la pioggia, al freddo per vedersi respinti. Davvero, non ho parole. Così come provo dispiacere per quanto successo la sera del 27 dicembre, la serata saltata all’ultimo. Non tutti i prenotati avevano ricevuto la comunicazione dell’evento posticipato al 6 gennaio. Avevo lasciato qualcuno della nostra struttura alla Mole e in effetti alcuni si sono presentati senza sapere che lo spettacolo era saltato".

I posti disponibili dentro la sala della Mole erano 400. In alcuni frangenti si è rischiato anche di più, con la rabbia di chi spingeva per entrare, magari forte della prenotazione, con la beffa di essere scavalcati da chi invece ne aveva minor titolo: "In effetti sono contenta che le cose non siano andate peggio, c’era la possibilità di qualche incidente, di qualcuno che si facesse male, ma per fortuna nulla di tutto ciò è accaduto. A vedersela brutta le maschere e chi era addetto agli ingressi, anche qui però nessuno mi ha riferito di situazioni gravi".