RAIMONDO MONTESI
Cronaca

La guerra e il circo clandestino . In scena c’è "L’Uomo Calamita"

Sabato lo spettacolo della compagnia El Grito al teatro Concordia di Cupramontana.

La guerra e il circo clandestino . In scena c’è "L’Uomo Calamita"

La guerra e il circo clandestino . In scena c’è "L’Uomo Calamita"

Dopo oltre cento repliche in giro per l’Italia, torna nelle Marche lo spettacolo che porta il grande circo a teatro. Sabato (ore 21.30), al teatro Concordia di Cupramontana, andrà in scena "L’Uomo Calamita", scritto e diretto da Giacomo Costantini della compagnia El Grito in collaborazione con Wu Ming 2, e portato in scena dagli stessi autori, Costantini (Uomo Calamita), Wu Ming 2 (voce narrante) e Fabrizio "Cirro" Baioni, batterista di Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, che cura anche le musiche del progetto. Lo spettacolo è il perfetto punto di incontro tra l’arte circense contemporanea e la letteratura di ricerca, illusionismo e musica, per una performance polifonica in equilibrio sul filo immaginario della sperimentazione. Tra spericolate acrobazie, colpi di batteria e magie surreali, la voce dal vivo di Wu Ming 2 guida lo spettatore in una trama ricca di pathos e di suggestioni. Sullo sfondo c’è la seconda guerra mondiale, e un circo clandestino oggetto delle attenzioni della polizia politica. "L’Uomo Calamita" e altri fenomeni da baraccone si ritrovano così senza tendone e braccati dalla legge. Lena, una bimba di otto anni, si ritrova invece senza il suo supereroe preferito e senza lo spettacolo che attendeva fin dall’anno prima. Per sfuggire alla persecuzione, i circensi si danno alla macchia ma, con l’aiuto di Lena, usano i propri poteri, l’astuzia e il magnetismo per combattere gli orrori della guerra. "L’Uomo Calamita" è un supereroe che, tra i funambolismi del corpo e della lingua e i suoi pericolosi esercizi di equilibrismo magnetico, lascia il pubblico con il fiato sospeso. Mentre Cirro sfoga sulla batteria tutta la rabbia accumulata da quando i nazisti hanno ucciso suo fratello, Wu Ming 2 fa anche un esercizio dalla cui riuscita dipende la vita dell’Uomo Calamita. "Siamo circensi, quando sfidiamo la morte lo facciamo sul serio", dice Costantini, che in uno dei suoi numeri è incatenato, appeso per i piedi, immerso in una vasca d’acqua.