La Jesina tra contestazioni e fondi limitati "Capisco i tifosi, no a politiche scellerate"

Il direttore generale Gianfranco Amici: "Le problematiche sono tante, non possiamo fare il passo più lungo della gamba"

La Jesina tra contestazioni e fondi limitati  "Capisco i tifosi, no a politiche scellerate"

La Jesina tra contestazioni e fondi limitati "Capisco i tifosi, no a politiche scellerate"

La prima uscita ufficiale in Coppa Italia (a Montecchio) mercoledì tre settembre, esordio in campionato, sempre in trasferta, a Montegiorgio, il prossimo 10 settembre. Per vedere la Jesina all’opera al Comunale, bisognerà aspettare domenica 17 seconda di campionato contro l’Atletico Azzurra Colli. In attesa dei cimenti che valgono punti (o qualificazione a seconda dei casi) la Jesina continua a macinare - con risultati altalenanti tipici peraltro, e ci mancherebbe, del calcio d’agosto - il ciclo di gare amichevoli che si concluderà questo fine settimana con il ‘derby’ con il Borgominonna (h.19 al Carotti). Vigilia in chiaroscuro quella della stagione che va a iniziare, caratterizzata da malumori e contestazioni di parte di una tifoseria che scalpita per ritrovare gli antichi (e ahimè ormai quasi dimenticati) palcoscenici del calcio al di fuori dei confini regionali e dal feeling che tarda ad arrivare con squadra ancora alla ricerca di identità e personalità.

Preso atto dell’addio, alla chetichella diciamo così, di Euro Cerioni, contestatissimo e mai riconosciuto (almeno dalla frangia estrema della tifoseria), diesse … senza portafoglio (sic!), al direttore Generale Gianfranco Amici il compito di analizzare le esternazioni di una tifoseria - gli ultras della curva - decisamente critica nei confronti della dirigenza: "Saremo presenti sugli spalti per sostenere i nostri colori – il messaggio diffuso nelle ultime ore – ribadendo che questa società ha perso totalmente la nostra fiducia e non ci rappresenta".

"Capisco lo sfogo dei tifosi e sappiamo benissimo quanto la loro presenza e il loro apporto contribuisca a determinare prestazioni e risultati della squadra – l’accorata disamina del dg – loro per primi devono capire quali possano essere le problematiche e le difficoltà nel portare avanti, supportati da pochi generosi appassionati, una società a questo livello. Nel calcio non si inventa nulla, non contano le parole, contano i fatti e i fatti sono i bilanci e il rispetto dei conti. Il mondo del calcio è pieno di esempi di società allo sbando, se qualcuno crede che tutto possa risolversi consegnando al sindaco le chiavi della città sbaglia di grosso: la Jesina non ha debiti, personalmente non conosco modo migliore per guardare avanti con fiducia. Ai tifosi dico che teniamo quanto loro alla squadra che rappresenta la nostra città e siamo pronti a dimostrarlo sostenendo altri sacrifici evitando, ribadisco, di fare il passo più lungo della gamba: una politica scellerata che avrebbe conseguenze letali nell’immediato futuro del calcio jesino".

Gianni Angelucci