ILARIA TRADITI
Cronaca

La proiezione in sala. Dal mare al centro, così il film racconta la bellezza dorica

Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni ieri al Movieland Goldoni per presentare la pellicola girata in città: "Miglior location non c’era".

Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni ieri al Movieland Goldoni per presentare la pellicola girata in città: "Miglior location non c’era".

Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni ieri al Movieland Goldoni per presentare la pellicola girata in città: "Miglior location non c’era".

Si preannuncia un successo di Natale il film "Io e te dobbiamo parlare" del regista Alessandro Siani, co-protagonista insieme a Leonardo Pieraccioni e girato quasi interamente ad Ancona, con incursioni anche in altre città come Jesi, Osimo, Numana. Uscito nelle sale giovedì (e proiettato ieri al Movieland Goldoni alla presenza dei due attori), racconta la storia di due poliziotti un po’ maldestri, che condividono un’antica amicizia un po’ ammaccata, due esistenze forse troppo tranquille per due agenti che si troveranno invece ad affrontare un vero crimine, un caso molto intricato e rischioso che, fra sfide contro il tempo e colpi di scena, cambierà la loro vita per sempre.

Sicuramente il capoluogo è tra i protagonisti a tutti gli effetti, tra riprese aeree con droni e dettagli di strade, piazze, monumenti, luoghi come Marinadorica e il porticciolo, il mare onnipresente. "Sono rimasto particolarmente colpito dalla location della vecchia Lanterna – ha rivelato Siani – con il murale dedicato a Monica Vitti ma anche dal Passetto e dall’Arco Clementino che come ho spiegato a mia nipote non è l’arco del cantante". "Alessandro non poteva scegliere location migliore – ha fatto eco Pieraccioni – anche se dopo aver visto il film mia mamma mi ha chiesto: ma quanti napoletani ci sono ad Ancona?" ha scherzato. Infatti nel lungometraggio diversi attori parlano il dialetto partenopeo e dal momento che la Dorica non viene mai menzionata in maniera esplicita il pubblico che non la conosce potrebbe facilmente equivocare. Tanto più che una scena, quella del concerto di Geolier, è stata girata effettivamente a Napoli con alcune riprese anche di Posillipo. Ma Siani ha voluto inserire soprattutto comparse locali (circa 600) e nel caso di "Antonio Lo Cascio da Serrapetrona" (vero nome Simone Bargiacchi) lo ha reso protagonista di un paio di scene esilaranti, una delle quali girata allo storico hotel Gino davanti alla stazione. Ci sono anche riferimenti comici all’accento marchigiano, come quello parlato dall’attore Giovanni Esposito (napoletano doc), che interpreta un maldestro rapinatore, una delle scene più divertenti dell’intero film.

La bellezza della nostra città è sicuramente messa bene in risalto da questo lungometraggio e tra le location ben riconoscibili ci sono anche la facoltà di Economia a Villarey, il Viale della Vittoria, il porto antico, Portonovo, piazza Roma. Diverse anche le attività commerciali coinvolte, come la gioielleria "Giorgi" e l’hotel Seebay. "Il cinema è un potente strumento di promozione turistica – ha dichiarato Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura – e il nostro obiettivo è quello di attrarre sempre più produzioni cinematografiche nelle Marche, per far conoscere al mondo intero le meraviglie del nostro territorio". "Questo film chiude un 2024 straordinario per il cinema marchigiano – ha sottolineato Francesco Gesualdi, direttore della Marche Film Commission – che ha visto crescere l’interesse di produzioni nazionali e internazionali".

Orgogliosi di questa vetrina anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli e il sindaco Daniele Silvetti che ieri pomeriggio hanno voluto salutare gli attori presenti al Movieland Goldoni: "Grazie di cuore – ha detto il primo cittadino – grazie a voi l’Italia ha capito perché è stata una scelta vincente girare nella città. Ma soprattutto ora lo hanno capito gli anconetani".