"La Questura velocizza le pratiche di asilo"

Gli uffici di via Gervasoni intervengono sulla questione bivacchi: "Siamo consci della situazione, finora nessun episodio violento"

Migration

di Pierfrancesco Curzi

"La Questura è pienamente conscia della situazione creatasi negli ultimi giorni, e per tal motivo è impegnata in una attività di costante monitoraggio sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica che esclusivamente le compete. Tale attività e presenza è dimostrata anche dal fatto che sinora non si sono in alcun modo verificati episodi delittuosi, violenti, o altrimenti pericolosi. Lo sforzo messo in atto dagli uffici che trattano le richieste di asilo per velocizzare i flussi in entrata e ridurre i tempi di stazionamento e attesa fuori la struttura sono costanti".

Così la questura di Ancona in una nota che fa riferimento alla vicenda delle decine di migranti pakistani che da giorni stazionano, accampati, nei pressi della sede di via Gervasoni: "I soggetti richiedenti la protezione internazionale che si presentano direttamente in questura, senza preavviso, per avanzare la relativa istanza, vengono subito presi in carico dall’ufficio immigrazione durante l’orario di apertura, dalle 8, dal lunedì al sabato. Nel momento della presentazione dei documenti il personale effettua gli adempimenti di competenza, attivando la procedura e immettendo gli interessati nel circuito della protezione internazionale. Gli stranieri vengono fotosegnalati, muniti di opuscolo informativo e viene redatta scheda di identità". Una procedura ormai consolidata che differenzia le competenze e la questura ci tiene a spiegare i dettagli: "Una volta effettuato il fotosegnalamento, qualora privi di mezzi di sostentamento e di alloggio, gli interessati possono essere collocati nelle strutture appositamente predisposte dalla Prefettura. In caso di disponibilità delle strutture i richiedenti protezione internazionale vengono collocati in accoglienza. In caso contrario vengono muniti di biglietto di invito a presentarsi in questura per verificare nuovamente la disponibilità delle strutture. In alcune occasioni accade che gli interessati, non avendo un alloggio a disposizione, si presentino in loco già dalla notte precedente per attendere l’apertura dell’ufficio, nella speranza di ottenere con priorità un posto in accoglienza, che comunque, si ribadisce, non è di competenza della questura. Una volta ottenuta l’accoglienza, reperendo in tal modo idoneo domicilio, i migranti sono riconvocati per il completamento della procedura di richiesta di asilo". La questura risponde pure in merito alle rimostranze dei residenti di via Gervasoni: "La situazione non può essere paragonata a quella di un bar con clienti che disturbano perché non si tratta di un’attività commerciale, ma soprattutto perché l’accoglienza e la predisposizione di servizi di cura e igiene vanno richiesti alle competenti autorità".