MARINA VERDENELLI
Cronaca

La ragazza violentata: "Non posso perdonarlo. Mi ha provocato solo dolore e sofferenza"

La giovane: "Quando ho saputo dell’arresto mi sono sentita sollevata e ho provato un senso di giustizia. Le forze dell’ordine mi stanno supportando anche moralmente. Il ricordo di quella notte è vivido".

La ragazza violentata: "Non posso perdonarlo. Mi ha provocato solo dolore e sofferenza"

La ragazza violentata: "Non posso perdonarlo. Mi ha provocato solo dolore e sofferenza"

Ci sono voluti sei mesi di indagine e accertamenti per incastrare con il test del dna uno degli autori dello stupro di gruppo commesso il 18 luglio scorso a Ponte San Giovanni, a Perugia. Vittima una ragazza fabrianese di 19 anni che in treno aveva raggiunto l’Umbria con una amica per andare ad una sagra. Le due ragazze si erano incontrare con degli amici, alcuni conosciuti sui social, e hanno trascorso la serata insieme. Le cose sono poi degenerate quando hanno raggiunto gli impianti della piscina comunale, chiusa. Lì avrebbero approfittato di lei, contro la sua volontà. La giovane, assistita dall’avvocato Ruggero Benvenuto, ha appreso del 25enne, originario di Norcia, arrestato mercoledì dopo l’esito del dna fatto con i prelievi ematici trovati sui suoi indumenti intimi. Il 25enne è in carcere con l’accusa di aver violentato la giovane approfittando del suo stato di semicoscienza. Sarebbe stato insieme ad altre due persone, un maggiorenne e un minorenne che erano già indagati. Il confronto del dna è stato possibile perché i carabinieri lo avevano convocato in caserma per dei precedenti e lui aveva bevuto un bicchiere di acqua e fumato una sigaretta. Il Carlino ha intervistato la giovane.

È arrivata una importante svolta, uno dei suoi stupratore è stato individuato e finito in carcere. Come ha preso questa notizia?

"Mi sono sentita sollevata e ho provato un senso di giustizia perché la persona che mi ha provocato tutto questo dolore è stata individuata e fermata senza la possibilità di far male ad altre ragazze. Ringrazio le forze dell’ordine per l’impegno che hanno messo e stanno mettendo sulla mia vicenda anche perché mi stanno supportando molto anche moralmente".

Come sta vivendo oggi dopo quello che le è accaduto?

"Nonostante il tempo trascorso il ricordo di quella notte è ancora vivido tanto che sono ancora in cura tramite un percorso di riabilitazione psichica e psicologica, non avendo ad oggi superato il trauma, ne riuscendo ad accettare quello che mi è accaduto".

Potrà mai perdonare i ragazzi che le hanno fatto tutto questo?

"Non credo di essere in grado di poter perdonare un giorno chi mi ha procurato così tanto dolore e sofferenza".

Cosa ricorda di quella notte? "Ho già fornito la descrizione dei fatti accaduti alle forze di polizia e ho raccontato tutto quello che ho potuto ricordare. Posso riferire che sono stata direttamente io a chiamare la polizia in un momento di distrazione dei miei aggressori".