L’AdMed si congeda alla Mole Ecco la musica popolare di Moffa

Il festival chiude i battenti con il concerto dedicato al poeta Eugenio Cirese amato da Montale e Pasolini

L’AdMed si congeda alla Mole  Ecco la musica popolare di Moffa

L’AdMed si congeda alla Mole Ecco la musica popolare di Moffa

Ultimo giorno per la diciassettesima edizione del ‘Festival Adriatico Mediterraneo’ di Ancona. L’evento che chiude il cartellone, nella corte della Mole (ore 20.30), è ‘Uauà’, un omaggio a Eugenio Cirese e al suo Molise. A renderglielo è il chitarrista Giuseppe Moffa, affiancato da Erika Petti, voce, Gianluca Casadei, fisarmonica e tastiere, Marco Molino, marimba e percussioni, Lorenzo Mastrogiuseppe, basso, e Simone Talone, batteria.

Nasce in Molise la voglia di omaggiare il poeta Eugenio Cirese, amato in particolare da Montale e Pasolini, autore di una sterminata ricerca sui canti tradizionali molisani. Un concerto frizzante, dinamico e nello stesso tempo intenso, incentrato sulla poesia, quella d’autore dello stesso Cirese e la poesia popolare, attraverso i canti tradizionali. Le poesie musicate e i canti arrangiati da Giuseppe Moffa danno vita a un lavoro di riproposta inedito e senza tempo.

Da un minuzioso lavoro di ricerca è nato un repertorio che tocca tutte le corde dell’animo popolare attraverso brani di ogni circostanza della vita (dalle ninne nanne ai canti di lavoro e d’amore fino al lamento funebre) e coinvolge qualsiasi dialetto molisano compreso quello delle comunità Arbëreshë presenti in regione. La giornata inizierà alle 6 con il concerto all’alba del chitarrista Claudio Farinone all’ex ristorante Passetto. Alle 18, alla Mole, proiezione di cortometraggi croati in collaborazione con ‘Corto Dorico’.

Si chiude così la ‘cinque giorni’ del festival, sempre capace di offrire momenti di spettacolo e di riflessione molto stimolanti. Sul fronte musicale spiccano i concerti di Ginevra Di Marco e dei Kalàscima. La prima, accompagnata da Francesco Magnelli, Andrea Salvadori e Pino Gulli, ha entusiasmato il pubblico dell’auditorium della Mole, ripercorrendo la propria carriera sospesa fra tradizione e rock indipendente, confermando di avere una voce capace di cantare, bene, qualsiasi repertorio. Meno noto al grande pubblico era il nome dei Kalascima, band salentina che mescolando i generi più diversi ha creato un ‘muro di suono’ irresistibile, facendo scatenare il pubblico assiepato nella corte della Mole Vanvitelliana. Un gruppo ancorato alla propria tradizione popolare, ma in grado di contaminarla nei modi più originali e coinvolgenti. Applausi anche per Enzo Gragnaniello, l’altra ‘star’ del programma insieme a Ginevra Di Marco.

r. m.