REDAZIONE ANCONA

Ladro resta intrappolato in municipio

Un ladro impacciato tenta di introdursi negli uffici del Consiglio comunale a Senigallia, ma resta intrappolato tra due porte. Chiede aiuto al 118 fingendo un malore, ma viene scoperto grazie alla sua chiamata. Ora è finito a processo.

Voleva introdursi negli uffici del Consiglio comunale, ma non aveva fatto i conti con una doppia porta. Un ladro maldestro e anche impacciato, perché dopo avere scassinato il primo accesso, si è trovato prigioniero della seconda porta. Preso dal panico, ha chiamato il 118. "Aiuto, sto male, sono rimasto chiuso in Comune e non riesco a uscire". Un’ambulanza era subito partita per raggiungere piazza Roma, ma l’allarme del malore era subito rientrato, tanto che il mezzo sanitario aveva fatto marcia indietro. Il mattino seguente, i primi dipendenti arrivati al lavoro avevano trovato il portone sotto i portici forzato. Era stata chiamata la polizia e sul posto era arrivata una pattuglia del commissariato. Il furto non era andato a buon fine e dopo un’indagine avviata dalla squadra mobile era stato possibile risalire al ladro. È stata proprio la telefonata di aiuto notturna, fatta al 118, poi annullata, a portare i poliziotti sulle tracce di un 36enne italiano. L’uomo aveva chiamato col cellulare, le cui celle agganciavano proprio la zona da lui indicata. Così è stato chiuso il cerchio sul ladro, che ora è finito a processo davanti alla giudice Tiziana Fancello. Ieri mattina in tribunale ha testimoniato un poliziotto, intervenuto con la pattuglia dopo la segnalazione dei dipendenti comunali. "Abbiano trovato i segni di effrazione – ha riferito l’agente – fatti con un cacciavite a taglio o comunque un oggetto contundente. C’erano anche i segni dei calci dati vicino alla maniglia per tentate di aprire la seconda porta. Abbiamo chiamato la scientifica". Scassinato il portone di legno, il ladro lo avrebbe richiuso dietro di sé per procedere con il secondo senza riuscirci. Nel frattempo però il portone principale non si apriva più da dentro ed è rimasto intrappolato. Così la chiamata al 118 per fingere un malore. Infine la fuga, dopo avere insistito nello spingere il portone da dove era entrato, a mani vuote. La prossima udienza il 18 novembre per sentire l’imputato. ma. ver.