L’Ancona si aggrappa ai segnali positivi. Ma la difesa è un problema: troppe reti subite

I biancorossi hanno dimostrato carattere e buona condizione fisica. Manca la qualità complessiva per dare una svolta alla stagione

L’Ancona si aggrappa ai segnali positivi. Ma la difesa è un problema: troppe reti subite

L’Ancona si aggrappa ai segnali positivi. Ma la difesa è un problema: troppe reti subite

Il primo aspetto che emerge dal pari conquistato dai dorici contro la Carrarese è che questa è un’Ancona che lotta. Terzo risultato utile consecutivo, cinque punti in tre partite, seconda gara consecutiva pareggiata dopo il temporaneo svantaggio, proprio come a Pesaro meno di una settimana fa. Sotto 1-2 contro la Vis i dorici hanno colto il pari con Giampaolo, in svantaggio con il medesimo punteggio contro la Carrarese, anche domenica nei minuti di recupero sono andati a conquistare un punto prezioso in chiave salvezza, anche qui con lo zampino di Giampaolo che ha messo in area l’assist per Saco. Se fino alla partita persa contro la Juventus si parlava di una squadra che non riusciva a mantenere il vantaggio e che si faceva spesso recuperare, almeno in queste due circostanze le rimonte sono state quelle doriche.

Lo ha sottolineato anche Colavitto nel post partita, ribadendo anche la buona condizione fisica ritrovata dalla squadra. Una squadra che contro la Carrarese non ha mollato mai, due volte in svantaggio nel giro di poco più d’un quarto d’ora, due volte costretta a recuperare, la seconda, quella decisiva, quando la partita stava per concludersi, al quarto minuto di recupero dei sei concessi dall’arbitro.

Sono segnali importanti di coesione, di compattezza, di solidità in questo tour de force che l’Ancona sta affrontando alla rincorsa della salvezza diretta. Non sarà facile riuscirci, però, in un girone estremamente equilibrato in cui i punti che separano la zona playout dai playoff restano sempre una manciata. La partita ha anche evidenziato i limiti dei dorici, quelli ormai noti, a partire dalle disattenzioni difensive – la prova di Marenco nella ripresa ha ribadito le buone qualità del più giovane del gruppo biancorosso –, dall’attitudine a subire gol (solo cinque squadre hanno fatto peggio), per finire con le difficoltà a calciare una buona punizione verso la porta avversaria come un calcio d’angolo che si rispetti.

Non è questione di categoria, gli avversari ci riescono e l’Ancona no, è questione di qualità complessiva del gruppo, quella di cui è carente la rosa. Ma che si può bilanciare con la cattiveria agonistica, l’intensità, l’impegno, la capacità di lottare e sfruttare ogni goccia residua d’energia, proprio come la squadra ha fatto domenica contro la Carrarese. Sabato arriva il Rimini, seconda partita consecutiva in casa e occasione per migliorare la classifica: i romagnoli sono in palla, hanno vinto a Recanati e contro il Pontedera tornando in zona playoff, mentre l’Ancona è attardata a quota 30 punti. Ma nel tour de force per la salvezza i dorici dovranno cercare sempre di sfruttare al massimo il fattore campo, il Rimini non è il Cesena e per l’Ancona tornare a conquistare i tre punti sarebbe di vitale importanza.

Giuseppe Poli