L’Ancona si aggrappa alla scossa di Boscaglia. Adesso la priorità è smuovere la classifica

Nuovo corso in casa biancorossa e sabato ci si aspetta di vedere un cambio nel modo di giocare e anche sul fronte psicologico

L’Ancona si aggrappa alla scossa di Boscaglia. Adesso la priorità è smuovere la classifica

L’Ancona si aggrappa alla scossa di Boscaglia. Adesso la priorità è smuovere la classifica

L’ Ancona si presenta allo scontro diretto salvezza contro la Spal senza le due figure più caratterizzanti il nuovo corso di origine matelicese, mister Colavitto ed il diesse Micciola. Entrambi avevano rappresentato anche le due voci di comunicazione verso la stampa e la tifoseria negli ultimi mesi, il primo sempre puntuale nelle conferenze pre e post partita, il secondo in un chiarimento sulla campagna acquisti di gennaio, che era sembrato dettato più da esigenze personali che non dalla sua posizione dirigenziale ufficiale di direttore sportivo e uomo-mercato. Tutti e due avevano escluso il passo indietro, ma è evidente che poi le motivazioni contenute nelle dimissioni di Micciola non potevano non ricadere sulla decisione dei vertici di esonerare l’allenatore.

Colavitto, per la seconda volta, viene sollevato dall’incarico con la squadra in linea con gli obiettivi prefissati per quanto riguarda la posizione in classifica (in zona playoff lo scorso aprile, teoricamente salva oggi), e lascia la patata bollente nelle mani dell’esperto Roberto Boscaglia da Gela. Quello che preoccupa la proprietà è la capacità di tenuta della squadra nel futuro immediato, e non è stata individuata altra soluzione se non la famosa "scossa" dalla panchina. Vertici e giocatori infatti, come noto, non sono smobilizzabili, e certe problematiche e certi protratti silenzi Colavitto e Micciola li avevano colmati fin quando hanno potuto. E’ stata la squadra a non dare risposte e a lasciarli con il cerino in mano, e ne è nata la grande opportunità per il nuovo tecnico siciliano di dimostrare che il materiale c’è, ma non veniva ben utilizzato e motivato. Boscaglia si è presentato con parole sobrie e realiste, senza la spocchia di chi negli ultimi anni era prevalentemente abituato alla categoria superiore, e il fatto stesso che abbia accettato l’incarico fa pensare a una sua valutazione positiva sulle possibilità che l’organico biancorosso ha di salvarsi, anche perché ha accettato di legare a questo traguardo il proprio rinnovo.

La mossa della società ha momentaneamente tranquillizzato i tifosi essendo approdata su un nome importante, e quindi si può parlare di tacito rinnovo del patto di rimanere tutti uniti per evitare che accadano brutte sorprese, quelle di cui il presidente Tony Tiong a gennaio disse di non voler sentire neppure parlare. C’è da aspettarsi tuttavia che, una volta messa in sicurezza la classifica e riconfermato Boscaglia, la società intervenga finalmente a indicare gli orizzonti futuri, a dipanare i dubbi che siano in corso disaccordi e imprevisti che stanno condizionando i giocatori, mentre ipotesi diverse che maturassero sul campo renderebbero molto precaria la situazione. La partita contro la Spal potrà essere un’occasione per vedere come Boscaglia cambierà il modo di giocare e la psicologia della squadra, ma la classifica resta la priorità assoluta, e "con le unghie e con i denti" il motto di riferimento.

Gianmarco Minossi