"Le campane non fanno rumore, è cultura"

L’associazione nazionale di campanologia scende in campo dopo lo spegnimento di quella del Castello: "E’ la storia del Paese"

"Le campane non fanno rumore, è cultura"

"Le campane non fanno rumore, è cultura"

E se il caso della campana silenziata nella torre civica di Falconara Alta assumesse rilevanza nazionale? È già accaduto, in realtà.

Primo perché le notizie, al giorno d’oggi, corrono veloci tanto da superare, in neppure un mese, i confini comunali e regionali.

In secondo luogo perché ai residenti del borgo antico è stata offerta manforte dall’Associazione italiana di campanologia, che da sedici anni lavora per la tutela degli straordinari beni culturali "che non devono stare all’interno di una teca, ma muoversi, in quanto la loro vita è il suono".

Lo spiega Filippo Falzoni, membro del direttivo di una realtà formata, tra gli altri, da ingegneri acustici, storici dell’arte, parroci e volontari.

L’associazione, per citare uno dei casi più recenti avvenuto nella confinante Toscana, ha già supportato la "battaglia" dei cittadini di Pienza, dopo la decisione di "ammutolire" le campane dell’orologio nelle ore notturne.

Cosa che, perlomeno d’estate, a Falconara Alta già accadeva, mentre da fine ottobre anche d’inverno. Quando all’esito di una diffida di due residenti, che lamentano danni biologici ed economici per la svalutazione delle abitazioni, il Comune si è visto costretto nell’ordinare lo spegnimento della campana allo storico custode Adriano Malatesta.

Di lì, è nata una sorta di mobilitazione spontanea che sta continuando a nutrirsi di persone, desiderose di tornare a sentire quei 96 rintocchi giornalieri, ora censurati, provenienti da una torre con 229 anni di storia. Tra i passaggi più recenti, una raccolta firme digitale con oltre cento adesioni e un’assemblea pubblica mercoledì scorso.

In quella sede è emersa la disponibilità dell’Associazione italiana di campanologia nel collaborare con i ‘falconaraltesi’.

"Se il suono della campana viene inteso come rumore, allora il vasto patrimonio culturale italiano possiamo capirlo solo in parte – spiega Falzoni -. Dobbiamo invece traslare il discorso dal piano tecnico al piano culturale. Non si tratta di parlare di decibel o rumori alti o bassi che siano. Si tratta di capire che valore hanno le nostre radici, cultura e storia. È opportuno lavorare con le Sovrintendenze e i Ministeri per valorizzare le campane, che sono un magazzino di tecnologia immenso. La loro vita è quando sono attive e rintoccano. Non sono allarmi, ma impronte sonore che caratterizzano un’identità. Siamo vicini ai cittadini di Falconara e disponibili a partecipare, anche da remoto, alle loro assemblee. Vogliamo assicurare pieno supporto, culturale e professionale, per riattivare la campana della torre civica".

Giacomo Giampieri