Le meraviglie nascoste. Recupero della Domus: sono tutti favorevoli, ma l’opera è faraonica

In Commissione maggioranza e opposizione concordi: serve mezzo milione. Esiste anche il nodo della difficile convivenza con il mercato ambulante.

Le meraviglie nascoste. Recupero della Domus: sono tutti favorevoli, ma l’opera è faraonica

Le meraviglie nascoste. Recupero della Domus: sono tutti favorevoli, ma l’opera è faraonica

Il recupero della Domus Romana di corso Mazzini per arricchire il patrimonio archeologico della città.

Ieri in Commissione maggioranza e opposizione hanno votato insieme positivamente una mozione presentata da Massimo Mandarano (Italia Viva) che impegna la giunta a prendere in considerazione l’ipotesi di far riaffiorare e valorizzare un sito dalle potenzialità straordinarie. Il sito archeologico in questione si trova nel tratto di corso Mazzini compreso tra l’imboccatura del Mercato delle Erbe e piazza Roma. Si tratta di un reperto di grandissimo valore, datato tra il I secolo Avanti Cristo e il I Dopo Cristo.

Un impegno che era stato preso anche dalla vecchia giunta dopo l’approvazione, anche allora condivisa tra le forze in consiglio, nel 2016 di una mozione analoga presentata da Tommaso Sanna, allora consigliere di maggioranza (Popolari, poi diventato presidente del consiglio comunale nel 2021).

L’intervento, vuoi per il dramma della pandemia che per l’impegno progettuale legato al Pnrr, non è stato mai inserito nel piano triennale delle opere pubbliche.

Adesso il ritorno alla carica che ieri ha prodotto l’ennesimo risultato favorevole. Il problema adesso è capire l’eventuale tempistica, visto che proprio in questi giorni sono effettivamente partiti i lavori per il restauro del Mercato delle Erbe.

Impossibile collegare le due opere insieme, visto che per quanto riguarda la domus siamo ancora in una fase davvero embrionale.

All’epoca della prima mozione consiliare si era detto che l’intervento sarebbe costato tra i 200 e i 250mila euro; oggi il prezzo sarebbe quanto meno raddoppiato, come ha ricordato il dirigente dei lavori pubblici, Stefano Capannelli. Difficile, dunque, immaginare che l’eventuale cantiere possa essere inaugurato rima del 2026, ossia quando è prevista la consegna e la rendicontazione dell’intervento Pnrr sul mercato coperto.

Al netto della progettualità del Next Generation EU, l’iter successivo per i lavori alla domus romana appare abbastanza complesso: "Trattandosi di un appalto sicuramente superiore ai 150mila euro – ha aggiunto Capannelli –, quell’opera andrebbe inserita nella programmazione triennale delle opere pubbliche attraverso una variazione di bilancio". Altro nodo legato a quel recupero è la convivenza con il mercato ambulante. Recuperare l’area archeologica, infatti, significherebbe renderla visibile attraverso una pavimentazione trasparente e lo stesso Capannelli ha specificato che quello spazio dovrebbe restare libero.

Purtroppo oggi si pagano scelte fatte più di quarant’anni fa. All’epoca infatti, gli amministratori decisero di coprire quel sito di enorme valore storico. Per la precisione, nel 1980 si è deciso di non renderlo visibile al pubblico, ma quelli erano davvero altri tempi. A spiegare in breve l’importanza del sito. La ‘Lampada urbana’, è stata l’architetto Paola Paoloni: "Si tratta di una residenza patrizia dell’età imperiale, ci sono pareti un tempo intonacate e mosaici, con vani domestico-residenziali".