L’emergenza trasporti: "Stop ai voli al Sanzio e porto al rallentatore. Le Marche sono isolate"

L’analisi preoccupata della Cgil dopo l’intervista al Carlino dell’ad di Aeroitalia "Chiediamo un incontro urgente con il governatore sul futuro dello scalo. E non ci lascia tranquilli il calo di traffico delle merci del 14,5% rispetto al 2022" .

L’emergenza trasporti: "Stop ai voli al Sanzio e porto al rallentatore. Le Marche sono isolate"

L’emergenza trasporti: "Stop ai voli al Sanzio e porto al rallentatore. Le Marche sono isolate"

Il 2024 inizia in salita per i trasporti nelle Marche. Sul fronte aeroportuale e la crisi al ‘Sanzio’ di Falconara, le frizioni, ormai insanabili, tra Aeroitalia, Regione e Atim (L’agenzia per il turismo della Regione stessa) non sembrano far presagire a un futuro operativo positivo. Parte da qui l’analisi della situazione da parte della Filt-Cgil che, al tempo stesso, lancia allarmi anche sul fronte portuale alla luce del calo netto del traffico merci con cui si è concluso il 2023 per lo scalo di Ancona e sul trasporto pubblico locale: "La Filt-Cgil, dopo le esternazioni fatte sul Resto del Carlino dall’amministratore delegato di Aeroitalia di un abbandono dei voli di continuità, smorza i recenti trionfalismi su numeri da record sui passeggeri. L’aumento delle rotte in estate, con punte vicine agli anni pre-Covid fino ai 610mila passeggeri, non ha risolto l’isolamento della regione nel resto dell’anno. Aeroitalia è stato l’unico vettore a partecipare al bando per volare su Roma, Milano e Napoli – aggiunge in una nota la Filt-Cgil Marche – voli previsti prima a maggio, poi a luglio infine partiti a ottobre scorso. Preoccupa il silenzio di Atim in una vicenda che sollecita un quesito: cosa si pensa di fare dopo l’uscita di Aeroitalia? Chiediamo un incontro urgente con il governatore per avere rassicurazioni sul futuro dello scalo e sui voli di continuità, convocazione non ancora pervenuta. Bisogna ricordare che il Sanzio esce da un concordato preventivo per le scelte scellerate che negli anni sono state fatte sulla pelle dei lavoratori al di là dei colori politici. Occorrono politiche di investimento serie, puntando sul settore Cargo".

Al porto di Ancona non sono tutte rose e fiori: "Non ci lascia tranquilli il calo di traffico delle merci del 14,5% rispetto al 2022 – prosegue la nota della Cgil trasporti – Gli investimenti importanti messi in campo da Autorità portuale fanno sperare in un 2024 che possa competere con i porti del bacino del Mediterraneo. La Zona Economica Speciale che potrebbe rilanciare il nostro territorio è purtroppo ferma alle promesse elettorali. Le banchine sono le infrastrutture più importanti e bisogna velocizzare la loro messa in sicurezza e sistemazione così come i dragaggi".

Infine il deficit in Conerobus, la principale azienda del Tpl delle Marche: "Conerobus ha annunciato una riduzione di capitale passando da 12 a 5 milioni di euro. Questa sotto capitalizzazione indebolisce sia i soci che la società, mettendola a rischio sul mercato, anche in previsione della gara prevista nel 2026. Considerando che i trasferimenti dallo Stato per le società di TPL marchigiane mantengono la stessa percentuale (2,13%), le Marche rimangono il fanalino di coda delle regioni per il riparto di tale fondo. Per quanto riguarda i ristori per il caro carburanti e i mancati ricavi da traffico è bene precisare che si tratta di risorse pregresse, già stanziate, ma non ancora assegnate dai precedenti governi".